La serie, ambientata durante le interminabili notti invernali dell’Alaska, è incentrata su due poliziotte, Liz Danvers e Evangeline Navarro interpretate da Jodie Foster e dalla ex pugile Kali Reis, che indagano su un caso irrisolto: il ritrovamento di un’equipe di scienziati, congelati nel ghiaccio. La storia si svolge in una stazione di ricerca artica dove ci sono corpi contorti e si percepiscono grida e presenze oscure.
A guardar bene, c’è un filo logico con le serie precedenti, con vari tragedie multifamiliari, così come l’elemento mistico mai davvero approfondito; per non parlare della cultura del popolo indigeno, con le sue tradizioni e storie. A ciò si aggiunge il tema della generazione ribelle ambientalista, rappresentato da Leah, figliastra di Liz Danvers. Anche il forte senso di identità del popolo locale, l’imperialismo, la causa femminista, la corruzione, i grandi centri di ricerca farmaceutica e le loro allarmanti trame fanno parte di questa sceneggiatura, in cui la produttrice/autrice López ha voluto unire i tratti di un’intera epoca – quella contemporanea – una sorta di ‘pot pourri’ che per alcuni potrebbe rilevarsi stancante.
La cosa più importante di True Detective è il luogo in cui è ambientato, che trasmette brividi in ogni scena; a seguire sicuramente c’è la chimica che si crea tra i due detective principali e il modo in cui si confrontano l’uno con l’altra. In effetti si percepisce un ritorno agli sviluppi della prima serie, in cui i due detective erano totalmente complementari e l’alchimia fra loro si respirava in ogni episodio. Ma restiamo comunque lontani dal senso di stupore avuto dopo la visione della prima serie di ormai 10 anni fa, dove l’originalità e la bravura di Matthew McConaughey e Woody Harrelson lasciarono il pubblico senza fiato.
Il pregio resta comunque, anche in questa quarta serie, nel tenere attaccato lo spettatore sino all’ultimo episodio, dove tutti i nodi verranno al pettine.
data di pubblicazione:21/02/2024
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