(12^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA – 26 ottobre/5 novembre 2017)
Considerato dai fan di Dylan il periodo peggiore della sua lunga e multiforme vita artistica il film ripropone stralci dei concerti immediatamente successivi alla pubblicazione degli album della cosiddetta “conversione al cristianesimo”( Slow Train Coming, Saved, Shot of Love).
Quindi, seppure in quegli anni la parabola musicale del menestrello di Duluth fosse oggettivamente in declino, per gli appassionati duri e puri l’idea di ascoltare un Dylan diverso (nei concerti ripresi ci sono solo brani relativi agli album cristiani) non era occasione da andare persa. Ecco, allora, che Lebeau va incontro a tale “esigenza” offrendoci filmati relativi a concerti obiettivamente meno noti intervallati da – più o meno insopportabili sermoni – letti dall’attore Michael Shannon e scritti da Luc Sante. Per onestà, va rilevato che i concerti ripresi non sono indimenticabili ma nel complesso di buona fattura. Come al solito, infatti, Dylan si accompagna a musicisti di ottimo spessore (Spooner Oldham alle tastiere, Jim Keltner alle percussioni, Tim Drummond al basso, in più coristi & coriste appassionati) anche se, ripeto, l’operazione non è destinata a lasciare tracce memorabili così come quei concerti (molta soul music, spruzzi & sprazzi di gospel, voce roca e profonda, cori di ampio respiro, nessun capolavoro). Il senso del film, escludendo quindi interpretazioni maliziose squisitamente commerciali, trova la sua ragion d’essere nel ritrarre, dal solo punto di vista musicale, uno spaccato del Neverending Tour del nostro amato premio Nobel, qui nel suo momentaneo passaggio al cristianesimo, parentesi forse prescindibile ma comunque interessante.
data di pubblicazione:04/11/2017
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