THE YOUNG POPE di Paolo Sorrentino, 2016

(73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2016)

La Mostra di Venezia sceglie di presentare, ovviamente fuori concorso, i primi due episodi della serie televisiva The Young Pope, diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino e comprensiva di 10 episodi che saranno trasmessi da Sky a partire dal 21 ottobre. La nuova sfida di Sorrentino è apparsa fin da subito uno degli eventi di Venezia 73: e la proiezione non ha certo deluso le aspettative.

Il Conclave elegge come nuovo Papa il giovane Lenny Belardo, americano e affascinante, magistralmente interpretato dall’ottimo Jude Law. Il nuovo Pontefice prende il nome di Pio XIII (che, non a caso, viene dopo il tanto discusso Pio XII) e sceglie come suo Segretario particolare Suor Mary (una magnifica Diane Keaton): si tratta di una donna, la stessa donna sulla quale Lenny ha potuto contare da piccolo, dopo essere stato abbandonato dai suoi genitori.

L’eterogenea schiera di Cardinali, capitanati dal macchiettistico stratega Voiello (Silvio Orlando), non sa bene cosa aspettarsi da un Papa della cui vita e della cui visione della Chiesa si conosce molto poco. Quel che appare certo fin da subito è che saranno disattese le speranze di chi, contando sull’inesperienza di Belardo, confidava di poterlo esibire come testa di legno mediatica, mantenendo di fatto il governo del Vaticano. Pio XIII, infatti, rivela presto l’intenzione di prendere saldamente in mano il timone, imponendo brusche sterzate anche senza il consenso della “base”.

Carismatico, ma incapace di gestire fino in fondo le proprie debolezze. Anticonvenzionale nei gesti, ma conservatore nelle parole: è questo l’eterogeneo ritratto del giovane Papa che sembra emergere dai primi due episodi della serie.

Il racconto di Sorrentino è spesso irriverente, senza però risultare gratuitamente provocatorio; gioca con alcuni dei più abusati luoghi comuni sugli intrighi di palazzo e sulle ambiguità del cuore della Chiesa cattolica, mostrando al contempo la fallacia di una lettura “a senso unico” (emblematico a questo proposito il personaggio interpretato da Silvio Orlando). Il tutto marchiato dall’inconfondibile impronta cinematografica di Sorrentino: simmetria e plasticismo nella composizione dell’inquadratura, movimenti di macchina al servizio della ricerca estetica, esibizione dell’artificio cinematografico che non si risolve mai in sterile esercizio di stile.

Si tratta pur sempre, inutile negarlo, di un prodotto destinato al piccolo schermo, con quelle logiche della serialità che, per quanto plasmate dalle sapienti mani di un raffinato cineasta, non riescono ad elevarsi fino alla potenza espressiva del grande schermo.

Molto più di una serie televisiva, poco meno di un Film.

data di pubblicazione: 04/09/2016








5 Commenti

  1. Non amo le serie televisive ma l’efficace recensione, gli attori magistrali e la curiosità di vedere Sorrentino in questa nuova versione, mi terranno inchiodata x dieci sere allo schermo.

  2. E’ vero Gianluca, era così appagante vederlo sul grande schermo, che non so quanto possa perdere sul piccolo. Ma Sorrentino è sempre Sorrentino.

  3. La recensione mi incuriosisce.
    Attenderò la prima puntata.
    Ritengo però che le atmosfere “sorrentiniane” non possano fare a meno della magia della sala

  4. Sicuramente particolare e fuori dalle righe….
    Attendero’ di vedere la prima puntata per capire se può attirare l’attenzione come in un “giallo”….

  5. Leggendo la recensione mi viene voglia di vedere almeno la prima puntata di questa nuova ed originale serie. Non amo le serie TV, ma la storia è intrigante al punto giusto. Ho segnato in agenda un appuntamento per la serata del 21 ottobre prossimo con “The Young Pope” di Paolo Sorrentino !!!!

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