Le storie di cinque donne si intrecciano sul palcoscenico della lotta tra Stato e ‘Ndrangheta, restituendo un affresco realistico e “non spettacolare” della criminalità organizzata e delle dinamiche che tengono in piedi un mondo parallelo basato sulla solidità delle relazioni familiari.
La ‘Ndrangheta è un fenomeno criminale fondato sulla “famiglia”, che, intesa anzitutto come vincolo di sangue, enfatizza il concetto di “lealtà”, rendendo estremamente limitato, negli scorsi decenni, il fenomeno dei collaboratori di giustizia. Negli ultimi anni sembra che i dati stiano subendo una graduale inversione di tendenza, facendo registrare un progressivo aumento dei “pentiti di ‘Ndrangheta”.
The Good Mothers racconta, in maniera delicata, profonda e mai banale, uno dei talloni d’Achille della mafia calabrese. ‘Ndrangheta significa “famiglia”, a sua volta intesa come la cellula elementare di una società di chiaro stampo patriarcale, in cui le donne sono ridotte a mere esecutrici degli ordini del marito, del fratello o del cognato, sulla base di matrimoni ispirati da strategie di alleanze o, semplicemente, dall’esigenza di rendere inoffensiva, il prima possibile, una ragazza che pretenda di far valere la propria autonomia.
Anna Colace (Barbara Chichiarelli), sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è convinta che proprio intercettando l’insoddisfazione e la rabbia delle donne che, in fondo, vogliono solo essere delle “buone madri”, si possa affondare il colpo decisivo al cuore di un’organizzazione criminale fortemente radicata nelle viscere del suo territorio.
La storia di Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti), che ha scelto la strada della collaborazione con la giustizia, esponendo se stessa e sua figlia Denise Cosco (Gaia Girace) a una vita di fuga e di isolamento, dimostra chiaramente quanto dolorosa possa rivelarsi la “via della liberazione”, anche a causa di uno Stato che non sempre riesce a tutelare i suoi cittadini più vulnerabili.
La dottoressa Colace punta tutto su Giuseppina Pesce (una straordinaria Valentina Bellè): una donna che, sebbene più capace di tutti gli uomini della sua famiglia, si trova costretta a un ruolo gregario, nell’organizzazione e nella vita privata.
Anche il marito di Maria Concetta Cacciola (Simona Distefano), come quello di Giuseppina, è in carcere: sua moglie è costretta ad aspettarlo e a rispettarlo, subendo maltrattamenti dolorosi e umilianti da parte di una famiglia preoccupata solo di “salvare l’onore”.
Denise, raccogliendo il testimone scomodo e ingombrante di Lea Garofalo, sceglie di non rassegnarsi, seguendo quella via di speranza, di coraggio e di riscatto che, in un paese civile, non dovrebbe più rappresentare un atto di estremo e temerario eroismo.
The Good Mothers, basato dall’omonimo romanzo di Alex Perry, vince la prima edizione dei Berlinale Series Award. La scrittura, la regia, la fotografia e il cast compongono un mosaico convincente e coinvolgente, che, pur lontano dai toni “epici” di Gomorra e di Suburra, restituisce un affresco credibile di una criminalità spesso silenziosa, che fonda la propria pretesa invincibilità sull’indifferente accettazione di modelli socio-culturali tanto radicati quanto inaccettabili.
Dal 5 aprile 2023 The Good Mothers è disponibile, in sei episodi, su Disney+ e su Hulu per il mercato statunitense.
data di pubblicazione: 01/05/2023
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