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SUPER/MAN – The Christopher Reeve Story, di Ian Bonhôte e Peter Ettedgui, 2024

Serata evento al cinema Adriano di Roma lo scorso 10 ottobre per la presentazione del documentario Super/Man: The Christopher Reeve Story, dal medesimo giorno nelle sale con Warner Bros a 20 anni esatti dalla morte dell’interprete di Clark Kent/Superman, alla presenza dei due registi  Ian Bonhôte e Peter Ettedgui e del figlio Matthew Reeve. La storia di Christopher Reeve non è solo straordinaria, è stato il primo a far credere le persone nei supereroi, ma è anche l’esempio di lotta personale e sociale contro un destino beffardo. “Abbiamo bisogno di veri eroi, di veri leader, di vere persone che diano l’esempio, i valori e il senso di responsabilità e che facciano sempre sentire la loro voce nel dibattito pubblico”, ha affermato Matthew che continua a portare avanti la Fondazione Cristopher and Dana Reeve, insieme ai suoi fratelli Alexandra e Will.

Nella memoria collettiva, Christopher Reeve rimarrà per sempre il supereroe, l’attore sconosciuto dell’Off Broadway interprete del primo Superman cinematografico, divenuto prima la grande star di Hollywood ed in via successiva l’attivista e avvocato per i diritti dei disabili, dopo che una caduta da cavallo lo ha paralizzato dalla testa in giù.

Uscito nel 1978, un anno dopo Guerre Stellari, Superman celebrò con successo il ritorno di Hollywood al cinema d’intrattenimento grazie a Christopher Reeve che impose un Superman poderoso e in linea con l’ideale americano che Ronald Reagan aveva riportato in auge. Bellissimo e credibilissimo, imponente e gentile, divenne un’icona, sullo schermo e nella vita. Sportivo, intelligente, innamorato della moglie e dei figli. La sua vita si è letteralmente fusa con quella di Superman; successi e insuccessi cinematografici, una nuova storia d’amore ed un altro figlio, una famiglia più allargata, poi la drammatica svolta: il 27 maggio 1995 la caduta da cavallo che lo paralizza totalmente. Presa coscienza della nuova devastante condizione scende dal piedistallo del supereroe per diventare un vero eroe. Decide di mostrarsi in pubblico e di raccontarsi, prova a portare avanti la carriera cinematografica, dietro e davanti la macchina da presa, diventa un attivista nella ricerca delle cure per le lesioni del midollo spinale, arriva fino alle Nazioni Unite. Barack Obama firmerà poi una legge sulla disabilità che porta il nome di Christopher Reeve e di sua moglie Dana, con la quale ha creato una fondazione per dare voce e ispirare le persone con disabilità di tutto il mondo per raccogliere donazioni a favore della ricerca sulle lesioni del midollo spinale e sulle cellule staminali per rigenerarlo.

Il documentario presentato da Alice nella Città e dall’Assessorato Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, è un ritratto intimo che mette i riflettori sull’uomo tra l’amore, i legami familiari a volte complicati e il rapporto con gli amici, Robin Williams, Susan Sarandon, Glenn Close, Jeff Daniels e Whoopi Goldberg. Ma quella di Reeve è anche una storia di resilienza e di impegno nel sociale. Dopo l’incidente, come si racconta nel film, si chiedeva spesso se avesse senso continuare a vivere paralizzato. “Sei sempre tu e io ti amo”, gli ha detto la moglie Dana entrando nella stanza della terapia intensiva. In quel momento capisce che un eroe è un uomo che riesce a dare un senso alla propria vita anche in condizioni estreme.

Un diario leggero e corale, di ricordi dell’artista e dell’uomo, di gioie e rimpianti, probabilmente un po’ troppo dilatato e a tratti ripetitivo, che però colpisce il cuore di tutti, empatico e privo di commiserazione.

data di pubblicazione:13/10/2024


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