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SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO di Antonio Manzini- Sellerio editore, 2019

C’è il mondo distopico di Fahrenheit 451 in questo piccolo livre de chevet, manuale di ricognizione per l’editoria che verrà da parte di un attore-scrittore che nella propria gavetta ne ha assaggiato i meccanismi. Dunque Giorgio Volpe, scrittore affermato di un’editoria tradizionale (quella delle classifiche, del Premio Strega e del Salone del libro) si trova proiettato in un’altra dimensione quando la sua casa editrice viene venduta a una multinazionale il cui unico imperativo categorico è abdicare alle leggi di mercato. Dunque in un crescendo parossistico di censure, di proibizioni lessicali, di moniti esistenziali, il suo reticolo tradizionale di legami, la sua comfort zone di colpo crollerà per lasciare il posto alla produzione di merce, secondo le regole, anche espositive di un supermercato. Il racconto lungo dunque è la progressiva esposizione a un incubo senza ristoro, del crollo esponenziale del concetto di letteratura. Spariranno valori, ideologie nel grado zero della produzione e del consumo. Una visione terrificante che però appartiene, profeticamente, anche a un pezzo di presente dell’industria del libro con i suoi oligopoli, la sua società chiusa, il deprezzamento del merito a favore dei valori correnti della pubblicità. Il libro fa sprofondare il protagonista nel grottesco muovendo i tasti del controllo totale da parte del nuovo editore. Che taglia i ponti delle sue conoscenze, minaccia i familiari, per esaltare il proprio potere e costringere Volpe alla sofferta pubblicazione di un capolavoro ormai deformato. E l’unico critico che oserà muovere una contestazione a questo prodotto di laboratorio farà una brutta fine. Trattasi della descrizione di una società dal pensiero unico la cui unica possibilità per l’autore è l’accettazione di un indottrinamento coatto. Siamo tanto sicuri che il quadro disegnato da Manzini non sia direttamente il futuro prossimo? Senza neanche aspettare il 2050 vaticinato dai futurologi. L’editoria appare come un mondo repellente da cui occorre star lontani. Come pensano il 56% degli italiani che non leggono un solo libro nel corso di un anno solare.

data di pubblicazione:17/07/2019

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