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SOPRUSO: ISTRUZIONI PER L’USO di Valerio Magrelli – Einaudi editore, 2019

L’etologia del sopruso potrebbe apparire un approccio esile per un piccolo libro di culto. Ma Valerio Magrelli, critico, poeta, saggista, è bravo a sfruttare l’input per una rivisitazione della maleducazione collettiva di cui siamo vittime nella nostra vita di tutti i giorni. Maleducazione come costume della casa o biglietto da visita per un Paese in decadenza e in vacatio dalle buone maniere. A casa, come al volante o a in vacanza. Un testo estivo che ci ricorda la deriva in cui ci siamo cacciati per il mancato rispetto del prossimo. Magrelli individua nitidamente la figura dell’alterprivo, un soggetto auto-referenziale che invade le spiagge, concede ogni libertà (anche di bagno) al proprio cane, evita di mettere la freccia mentre guida. Insomma, ignora il prossimo in tutte le sue possibili declinazioni. Nel volumetto la messa a fuoco a volte è imprecisa. E non c’è omogeneità di resa retorica tra capitolo e capitolo con qualche indulgenza letteraria estremamente perdonabile. In fondo questo è l’elogio di un distaccato radical chic che vuole evitare di farsi invadere dal volgo. Dunque non c’è discriminante di politica di sinistra, semmai c’è un riferimento alla diade èlite-popolo, così in voga oggi nel dibattito contemporaneo. Magrelli propone il caso personale con l’ipotesi di razzismo sui rossi, cioè su chi ha il pigmento nella pelle di questo colore, rivolgendo la propria ironia al discrimine dell’odore e dei pregiudizi storico. Per Lombroso gli uomini in rosso erano più adusi a commettere crimini a sfondo sessuale. Bizzarre teorie dell’epoca. Magrelli rivolge un’accorata supplica alla burocrazia e ai suoi inafferrabili e poco comprensibili meccanismi. In effetti se a Roma occorrono quattro mesi solo per prendere l’appuntamento per il rilascio di una carta d’identità vuol dire che stiamo vivendo una fase sociale di estremo riflusso. Con un’Italia paziente che si tiene alla larga dall’ipotesi di una rivoluzione. Magrelli compreso dato che l’autore si augurerebbe semplicemente una vita dalla qualità migliore anche in ragione delle tasse che paghiamo.

data di pubblicazione:19/07/2019

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