Durante una spedizione su Marte, una tempesta tremenda costringe l’equipaggio a partire improvvisamente, ma dimenticano un uomo sul pianeta. Per fortuna questo navigatore non si perde d’animo ed escogita sistemi per sopravvivere da solo lassù.
Per raccontare questa storia Ridley Scott sceglie di usare il filtro della memoria degli anni 80 sia evocando lo stile di certe pellicole simili sia facendo ricorso a una strabordante serie di stereotipi del tipo in voga in quell’epoca: fantasia sfrenata e poco credibile nell’immaginazione fantastica, un umorismo da Happy Days (Fonzie compreso), facile esultanza ad ogni risultato raggiunto, applausi e certe ingenuità volute compresa l’insistita presenza di canzoni datate e disco music.
Indubbiamente Scott riesce a divertire e a ritrovare una vena che sembrava scomparsa nelle ultime prove scialbe, ma il gioco su cui basa il film presto mostra la corda, ovvero, forse, siamo noi pubblico a non essere più disposti ad accettare quel tipo di “divertissement”, fatto sta che il risultato finale è modesto, la lunghezza del film è sproporzionata e Damon protagonista è sprecato.
data di pubblicazione 08/10/2015
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