Giuseppe Di Matteo è il bambino che amava i cavalli: questo film bello e drammatico è dedicato a lui. Sequestrato per 779 giorni e strangolato, il suo corpo è stato sciolto nell’acido per vendetta da Giovanni Brusca perché figlio di un pentito di mafia. I registi traducono un fatto di cronaca in un racconto gotico ambientato tra i laghi e le foreste del Parco Regionale dei Nebrodi, questi boschi e sottoboschi sono scenari siciliani di rara, impensata e spettrale bellezza naturalistica.
La luce e l’amore caratterizzano questa favola d’amore ed anche la vita animale ha una presenza riccamente simbolica: il gufo che spesso appare nella cantina di Luna, il minaccioso cane nero che sbrana lo zaino di Giuseppe all’inizio del film e le farfalle a colori che volano tra le mani di Giuseppe. Anche la luce diretta e indiretta, è una delle componenti fondamentali poiché genera lo spazio: nei luoghi sacri e dello spirito la luce è esempio dell’anima dell’uomo, ha un significato spirituale e mistico, risulta particolarmente determinante nella resa di un ambiente naturale e soprannaturale. L’equilibrio tra luce e ombra esprime il rapporto tra mistero e rivelazione: evidenzia i difficili rapporti familiari tra madre e figlia, diventa mezzo di comunicazione notturna tra le due migliori amiche, sprigiona il dolore della mamma nella sua sauna in cantina, anima i disegni vivi e profondi nella cameretta di Luna. Alla luce è affidato il compito di denunciare una crudeltà criminale che non guarda in faccia nessuno, il percorso che porta alla camera di Giuseppe assume un significato puro e spirituale.
L’altra componente è l’amore dolce, struggente e compulsivo che lega i due teneri protagonisti. Luna soffre, si lamenta e sogna la fine di Giuseppe. Giuseppe soffre, non piange e ritorna a sognare grazie alla letterina d’amore di Luna.
Il racconto gotico è una favola d’amore, vuole offrirci una speranza perché tutti e due si cercano nel segno del loro indistruttibile amore e si addormentano insieme.
Luna dice a Giuseppe: “Giuseppe non addormentarti” e Giuseppe dice a Luna : “Luna non addormentarti”. Così si “accoccolano” vicini…
data di pubblicazione:19/05/2017
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