RING di Léonore Confino, regia di Massimiliano Vado

12 Gen 2017 | Accredito Teatro

(Teatro della Cometa – Roma, 11/29 gennaio 2017)

Un palcoscenico trasformato in un ring, una serie di coppie che si affrontano in luoghi e tempi diversi, l’impressione dell’eterno ritorno che regola il mistero del rapporto tra Uomo e Donna.

Massimiliano Vado e Michela Andreozzi salgono sul palcoscenico del Teatro della Cometa, allesito per l’occasione con le sembianze di un ring, per riflettere insieme al pubblico sulle dinamiche che regolano il rapporto tra i sessi nell’ambito della coppia.

L’uomo e la donna si attraggono e si respingono, si amano e si tradiscono, si limitano ma in fondo si completano. Da Adamo ed Eva fino alle feste a base di Gin tonic, l’impressione è quella per cui tutto cambi per restare in fondo immutato: il sesso, la routine giornaliera, l’amore travestito da amicizia, l’irresistibile attrazione del colpo di fulmine. Le coppie che in rapida successione si affrontano sul Ring diretto dalla regia di Massimilano Vado sono al tempo stesso ordinarie e speciali, come la quotidianità che raccontano e che, pur nell’esasperazione della mise en scène, strizza l’occhio all’immedesimazione del pubblico.

Il testo, scritto da Léonore Confino, dopo il significativo successo ottenuto in Francia, è attualmente rappresentato sui palcoscenici di tutto il mondo. La versione italiana può contare anzitutto sulla strepitosa interpretazione di Michela Andreozzi, che cambia vesti, accenti e registro di recitazione, conducendo il pubblico, con disinvoltura e talento sia comico sia drammatico, lungo i tumultuosi sentieri dell’eterno ritorno dei rapporti di coppia. Il “ring”, in fondo, è anche l’anello, simbolo per eccellenza del moto perennemente circolare e del legame indissolubile. Massimiliano Vado non sempre si rivela all’altezza della sua compagna di scena (e di vita) e gli inserti video-musicali non si rivelano del tutto adeguati, almeno in certi casi, nella dinamica del ritmo narrativo.

Ring, atto unico di circa novanta minuti, resta comunque uno spettacolo piacevole, che riesce a far sorridere, che lascia aperti degli interrogativi da risolvere e che fa venire la voglia di indossare i guantoni da box per arrivare, in ogni caso, alla fine della sfida.

data di pubblicazione: 12/01/2017


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