Mostra a cura di Denis Curti nell’ambito del progetto ABC (Arte-Bellezza-Cultura) – REGIONE LAZIO –
(Palazzo Incontro – Roma, 15 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015)
La mostra fotografica di Franco Fontana (Modena 1933) si presenta suddivisa in sezioni, ciascuna con tematiche ben segnate: i paesaggi – urbani ed extraurbani – il mare e le piscine. Come prima sensazione il visitatore si trova subito immerso, direi inaspettatamente, in un contesto dove regna assoluto il colore, reale presenza nel tutto insieme al contrasto tra luce e ombra, che sviluppa con i suoi toni iperreali una sovrapposizione piatta di forme e di superfici, creando una composizione geometrica ben costruita e volutamente artificiale. In Fontana il colore è infatti il vero protagonista della scena a cui viene affidato il compito magico e fantastico di svelarci quello che non riusciremmo mai a percepire con i nostri sensi, di vedere al di là della superficie. Ciò si percepisce subito nelle immagini riguardanti le distese extraurbane delle campagne della Basilicata o della Puglia: qui il colore fa contrasto e si confonde nello stesso tempo ed il tutto ci emoziona intimamente come se ci trovassimo di fronte ad un quadro di Rothko. Diversa sensazione per quanto riguarda i paesaggi urbani. Qui le superfici cromatiche si alternano tra contrasti di luce che appiattiscono il tutto e dove non c’è più spazio per niente se non per la solitudine umana che invade il campo: l’uomo, o la sua ombra, sta lì quasi a contemplarsi solo, immerso in un contesto quasi metafisico. Non è forse la stessa sensazione che potremmo percepire davanti ad un quadro di Hopper? Anche in Fontana infatti i colori brillanti e luminosi ci trasmettono solo una sensazione di vuoto, un senso di inquietudine, di disagio. Anche le immagini riguardanti il mare, tema molto caro a Fontana, ci infondono una percezione di smarrimento: qui solo una leggera quasi invisibile linea lo divide con il cielo, come se le due masse si fondessero in un’unica superficie piatta e priva di movimento. Negli spazi acquosi delle piscine vengono poi mostrati i corpi sinuosi e tonici di donne che, come sculture dalle forme ben levigate, sembrano esaltare una fisicità tutta al femminile perché, come dice lo stesso Fontana, quando manca la donna, il mondo perde la luce…Ecco perché oggi, nella celebrazione dei suoi cinquanta anni di attività, Fontana si presenta a noi non solo come un eccellente fotografo, ma come un artista a tutto campo, i cui lavori trovano giusto e meritato apprezzamento, a livello nazionale ed internazionale, con il continuo conferimento di prestigiosi premi a riconoscimento della sua non comune opera.
data di pubblicazione 17/11/2014
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