(Roma, Arena Nuovo Sacher – 6/23 luglio 2015)
Una ventata d’aria e d’acqua fresca (visto l’ambientazione marina della storia) è arrivata al pubblico della quarta serata di Bimbi Belli attraversola visione di Short Skin, lungometraggio d’esordio del fiorentino Duccio Chiarini. La sessualità al centro dell’attenzione ma solo per sviluppare un tema più ampio, quella della ricerca e della scoperta, in realtà, dell’affettività, come affermato dallo stesso regista durante il dibattito post film condotto, come sempre, da Moretti. Suscitando fresche e sonore risate tra il pubblico, le immagini sullo schermo restituiscono, con ironia e delicatezza ma senza infingimenti, la vicenda di Edo, un adolescente afflitto da un problema in più, rispetto alla marea di problemi/situazioni che i suoi coetanei si trovano a dover fronteggiare: una malformazione al prepuzio. Il già difficile percorso di scoperta della sessualità di un adolescente viene quindi appesantito da un problema fisico, che impedisce al ragazzo di vivere appieno le proprie esperienze, che siano quelle della masturbazione solitaria ai primi rapporti sessuali. Edo, che appartiene alla categoria dei ragazzi sensibili, “Quelli che piacciono alle ragazze”, come gli dice il suo migliore amico Arturo (un ragazzaccio spassosissimo, dal cuore tenero, in fondo), è timido, impacciato, innamorato da sempre di un’amica d’infanzia, Bianca, che appare e scompare nella sua vita e nella città in cui lui vive, Pisa, e dove lei trascorre le vacanze estive dalla nonna. I sogni sul futuro, le scelte dell’università, la paura di mettere fuori la testa dal finestrino di un treno, il romanzo Norwegian wood. TokyobBluesdi Murakami ad assumere il ruolo di romanzo di formazione per Edo e le ragazze con cui lo scambia, un cane in calore ed un povero polipo (tutta da scoprire la sua vicenda!) a riempire il paniere di questo delizioso film che ha convinto senza riserve. Ben scritto, ben girato, ben recitato, con un occhio, da parte del regista, per sua stessa ammissione, al film A Swedish Love Story di Roy Andersson e all’amato Rohmer. Una menzione speciale per tutti i giovani attori, in particolare per il protagonista, l’esordiente Matteo Creatini, appositamente arrivato, ieri sera, da Rosignano, ma soprattutto al riuscitissimo e divertentissimo personaggio di Olivia, la sorellina di Edo, con gli occhi, la voce e l’accento toscano di Bianca Ceravolo.
data di pubblicazione 13/07/2015
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