(Roma, Arena Nuovo Sacher – 6/23 luglio 2015)
Protagonista della seconda serata della rassegna Bimbi Belli ( arena del cinema Nuovo Sacher ) il film Vergine Giurata, lungometraggio d’esordio della regista Laura Bispuri (cfr. recensione di Miele doc su Accreditati). Ma protagonista assoluto, come sempre, di questa rassegna, soprattutto il dibattito condotto da Nanni Moretti. La possibilità di approfondire la visione di un film con i registi, interrogati in questo da Moretti, è qualcosa di speciale, che vale la pena sperimentare, e rappresenta sicuramente il valore aggiunto di questa arena estiva. Dopo le prime domande poste dal regista, il microfono passa al pubblico che ha dunque l’opportunità di condividere riflessioni a voce alta, chiedere curiosità, approfondire i temi e le questioni suscitate dalla visione del film con il regista e/o con gli attori. E complice la presenza di Nanni, spesso si assiste al tentativo, anche da parte di chi non ne ha in realtà i numeri e le capacità, di mostrarsi intellettuali, o meglio, intellettualoidi. Nascono così dei divertentissimi siparietti, in cui Moretti fa la parte del leone, fingendo di non capire, e tentando di andar oltre una domanda che crea qualche perplessità o ilarità. Nel dibattito della prima sera (film Io sto con la sposa), una elegante signora, dopo un preambolo lunghissimo che andava fuori tema, in parola povere ha chiesto a Nanni: ”Visto che l’Italia è andata a Cannes con tre film, tra cui il suo, ma nessuno ha vinto, mentre quelli che hanno vinto trattavano temi sociali, ha pensato di inserire come primo titolo della rassegna Bimbi Belli Io sto con la sposa, che tratta di un tema sociale, per recuperare?”. Molto più vivace e interessante il dibattito della seconda serata, anche per la grande capacità della regista Laura Bispuri di rendere conto delle sue scelte, sia prettamente linguistiche, rispetto al film, che contenutistiche. Il racconto della lavorazione durata tre anni e mezzo, dalla prima stesura all’uscita del film, i sopralluoghi in Albania, le ricerche, le paure rispetto alla resa del personaggio Mark/Hana, da parte della regista e della protagonista, Alba Rohrwacher, sempre ad altissimo livello in questa interpretazione, hanno arricchito la visione di un film di per sé già molto ricco e complesso. Le domande e le testimonianze del pubblico, tutte interessanti e di grande spessore, hanno contribuito a sviscerare gli aspetti meno conosciuti di una cultura, di una realtà presente in Albania, come quella delle vergini giurate, ma soprattutto a parlare di libertà e di liberazione nel difficile percorso che ciascuno di noi fa, alla ricerca di sé stesso e della propria identità.
data di pubblicazione 8/7/2015
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