Il regista islandese Grìmur Hàkonarson è riuscito a regalarci con questo film una storia delicata e poetica, dal carattere universale ma al tempo stesso inusuale perché ambientata in una valle islandese estremamente isolata, dove vivono e lavorano solo una piccola comunità di allevatori di ovini. Rams può essere paragonato, proprio per l’ambientazione e per i dialoghi sovente ridotti al minimo, a pellicole come Kitchen stories, Il vento fa il suo giro, La prima neve, dove a silenzi estremamente significativi fa da supporto l’espressività di attori straordinari che con la loro recitazione ci restituiscono l’essenza e l’ampiezza di qualcosa di interiore, spesso non esprimibile a parole.
Il filmnarra la storia di due fratelli, Gummi e Kiddiley, amorevole ed orgoglioso il primo, iroso e dal gomito facile il secondo, i quali, pur vivendo in due case attigue nella sperduta valle agricola di Bardardalur, non si parlano da quarant’anni. Sono entrambi allevatori di montoni e gli esemplari dei loro due greggi, appartenenti ad un ceppo antichissimo, vengono spesso premiati nei concorsi ovini della zona. Solitari, senza né moglie, nè figli, Gummi e Kiddiley hanno come unico scopo nella vita quello di allevare amorevolmente le loro pecore, istaurando con loro uno stretto rapporto di “cura parentale”. Il loro bestiame è la cosa più cara che hanno, in quanto l’unica, e quando una brutta epidemia colpisce gli ovini della zona, essa metterà a dura prova la vita di entrambi.
Rams – Storia di due fratelli e otto pecore è decisamente una pellicola di nicchia, di quelle che ti aprono inaspettatamente il cuore, che ti fanno commuovere profondamente e riflettere per come ci vengono veicolati i sentimenti dei due protagonisti, così orgogliosi e testardi ma incredibilmente amorevoli, che riescono a conservare, come sotto un pesante manto di neve, intatto e profondo il loro sentire. Da non perdere.
data di pubblicazione 12/11/2015
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