PURITY di Jonathan Franzen – Einaudi, 2016

Purity, Pip per gli amici, è una ragazza della California settentrionale la cui madre è fuggita, prima che lei nascesse, cambiando nome e cancellando ogni traccia del suo passato e che non le ha mai voluto rivelarle l’identità di suo padre. La vita di Pip non è facile; è povera e ha un grosso debito universitario da dover ripagare, vive in una casa occupata a Oakland e lavora ad un call center senza grandi speranze per il futuro.

Una sua coinquilina le procurerà l’occasione di trasferirsi in Bolivia ed entrare a far parte dell’organizzazione Sunlight Project di Andreas Wolf, una opportunità che Pip vuole sfruttare per riuscire a scoprire qualche cosa sul suo passato attraverso le tecnologie degli hacker dell’antagonista di Julian Assange. Il fascino di Wolf non lascerà indenne Pip alla quale il leader del Sunlight Project svelerà un segreto sconvolgente che la porterà fino a Denver alle dipendenze di Tom Aberant all’Indipendent.

Franzen articola il suo quinto romanzo in un gioco narrativo diviso in 4 parti e che ci porterà a conoscere ogni attore al quale dedica un “capitolo” che è un vero e proprio romanzo a se stante.

Di ognuno di questi attori, uniti dal desiderio di “purificare” il mondo, mondandolo dalle storture di cui è vittima, conosceremo i più reconditi segreti mostrandoli per quello che sono: esseri umani che sbagliano, loro per primi, attanagliati da sensi di colpa e ansia da prestazione, che spargono dolore senza rendersene conto, desiderosi di poter controllare, con la “loro verità”, le vite degli altri.

Il principale attore del romanzo non può che essere colei che dà il titolo al libro, Purity: nevrotica ragazza del nord della California, con i suoi problemi, le sue speranze, le sue difficoltà, il rapporto angosciante con la madre, mielosa e opprimente, che non vuole assolutamente rivelarle quale siano le sue origini.

Passeremo poi alle vite di Leila Helou, giornalista dell’Indipendent e compagna di Tom Aberant, musa di Pip e sua ignara complice nel piano che lei sta portando avanti per il fondatore del Sunlight Project, Andreas Wolf, del quale conosceremo ogni piccolo particolare della sua vita di geniale figlio di un alto funzionario della Stasi in una Berlino Est che sta sgretolandosi e Tom Aberant, l’unico che narrerà in prima persona la propria storia.

Anche questo libro, come già accaduto per Le correzioni e per Libertà, mi ha lasciata in apnea fino alla fine. Perché è questa la scrittura di Franzen, la cura nella descrizione dell’interiorità di ogni personaggio che ti lega al libro, alla storia, al desiderio di sapere cosa farà dopo, la sua maestria nel calarsi in ognuno dei personaggi, nel far loro raccontare di sé.

data di pubblicazione:25/04/2016

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