Riapre il teatro Eliseo, la storica struttura che ha rappresentato un caposaldo del teatro romano e italiano in genere. Con la semplice terza persona del verbo essere, E’ il neodirettore Luca Barbareschi intende l’Eliseo come “realtà nuovamente magicamente presente”, ma anche “ E “ congiunzione che vorrebbe “unire e non dividere idee relazioni rapporti”. I giochetti linguistici di Barbareschi indicano quindi la volontà di aprire una nuova fase, fatta di grande positività, scommesse e rinnovamento, sia per la grande realtà di via Nazionale, sia per Il Piccolo Eliseo, l’amato “ridotto” (come lo chiamavano un tempo), una “e” minuscola, ma non meno importante.
Le ultime vicende del nostro protagonista, teatro privato di interesse pubblico, sono state caratterizzate da grandi vicissitudini, che raccontandole avrebbero come sfondo il periodo difficilissimo e complesso che la capitale e il paese stanno, purtroppo, ancora attraversando. Dopo una chiusura repentina e preoccupante – sia per i dipendenti della società che per cittadini e operatori culturali, artisti, maestranze – si annuncia l’imminente riapertura fissata al 29 settembre, non prima del termine dei lavori di ristrutturazione, previsti in estate, ma con la nuova stagione 2015/2016 già realizzata e ricca di sorprese.
“Quello che stiamo costruendo e restaurando è uno spazio polifunzionale che usufruisce di due sale da utilizzare per prosa, musica, incontri culturali, biblioteca” – dichiara Barbareschi in conferenza stampa. Continua “un organismo eterogeneo e sfaccettato, per un investimento a tutto campo, ben radicato nel contesto di una città complessa”.
Il palco dell’Eliseo grande propone un cartellone di dodici spettacoli, sia produzioni interne che esterne, e relative coproduzioni: si spazia dai classici (Chechov, Schnitzler, Pinter, Chaplin, e ovviamente il Bardo…) alla drammaturgia contemporanea, dove non mancano autori italiani; ma è il piccolo Eliseo, pochi metri più in là, a farsi depositario dei testi più attuali (per dirne uno il Sorrentino cineasta con Hanno tutti ragione (protagonista Iaia Forte), poi Paravidino, Vacis, Carlotto, Labute) Tanti i registi del panorama italiano più consolidato ma anche più promettente, tanti gli attori, dai nomi più altisonanti a quelli un po’ più emergenti: fra questi spiccano lo stesso Barbareschi, immancabile, Ugo Pagliai, Filippo Dini, Lunetta Savino, Paola Quattrini, Michele Placido, Gabriele Lavia, Stefania Rocca, Carlo Cecchi, Eros Pagni, Alessandro d’Alatri, Tosca e Venturiello e dulcis in fundo Francesco Scianna e Ambra (nel citato Pinter).
Un nuovo complesso, articolato e invitante, senza contare le attività collaterali, che nei particolari sono da considerarsi ancora segrete. Così il grande attore e regista getta le basi per un grande rilancio, in linea con quasi un secolo carico di storia – il teatro di prosa preferito dai romani nel 2018 sarà centenario.
Tuttavia, in questo quadro di risorse, non mancano due perplessità, l’inizio degli spettacoli alle ore 20.00 ma soprattutto la concreta apertura di una scuola di recitazione, vera piaga fallimentare di tutto il teatro italiano e delle attuali contingenze professionali degli attori nostrani, ormai saliti a numeri immaginabili e non gestibili.
Comunque, mentre le istituzioni e gli enti locali, con l’assessore Giovanna Marinelli in testa, salutano il nuovo direttore, per il momento, da noi, “lunga vita al TEATRO ELISEO !
data di pubblicazione 11/06/2015
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