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PRESENTAZIONE SPETTACOLI STAGIONE 2018/2019 DEL TEATRO DI ROMA – TEATRO NAZIONALE

16 Giu 2018 | Accredito Teatro

Teatro. Le Forme della Verità è il principio su cui si fonda la stagione 2018/2019 del Teatro di Roma – Teatro Nazionale con un programma che si conferma molto ambizioso e che quest’anno allarga i propri confini in Comune (Lido, Quarticciolo, Tor Bella Monaca, Corsini, Globe). Protagonista del progetto artistico è la drammaturgia contemporanea, declinata da generazioni diverse di autori, registi e artisti, in equilibrio tra tradizione e innovazione, che punta sulla valorizzazione dei talenti, in ascolto a quelli che sono i fermenti del territorio e gli stimoli internazionali, con uno sguardo speciale sullo scenario femminile. Tre i teatri cittadini dove si concentrerà l’attività: Argentina, con l’obiettivo di innovare pur rimanendo nella tradizione; India, quale “fabbrica” polidisciplinare di creatività e aggregazione; Torlonia, stazione d’arte tutta al femminile con spazio anche per la musica e la poesia. Su questi palcoscenici passeranno 15 percorsi che compongono, intrecciandosi, una stagione lunga 11 mesi di continua attività, offerta tutti i giorni e con più spettacoli al giorno. Il sipario si alzerà 580 volte su un cartellone di 115 proposte complessive, composto da 25 produzioni – di cui 8 nuove produzioni, 6 nuove coproduzioni e 11 riprese di cui 5 in tournée – con opere di 60 autori viventi di cui 15 stranieri, 60 registi e circa 380 interpreti.

Trasversale l’offerta di titoli all’Argentina: Afghanistan, affresco storico diretto da Bruni/De Capitani; Va’ pensiero di Marco Martinelli e Ermanna Montanari; Questi fantasmi! firmato da Marco Tullio Giordana; Don Giovanni secondo Valerio Binasco; La tragedia del vendicatore prima regia italiana di Donnellan; Turandot diretta da Marco Plini; Enrico IV nella versione di Carlo Cecchi; La Gioia di Pippo Delbono; le riscritture di Giulio Cesare di Fabrizio Sinisi e Tito di Michele Santeramo; Si nota all’imbrunire di Lucia Calamaro, al suo debutto all’Argentina; Toni Servillo incontra le riflessioni di Jouvet sul teatro con Elvira; ritorna il Macbettu di Alessandro Serra; Dieci storie proprio così – terzo atto di Emanuela Giordano e Giulia Minoli.

All’India: quattro spettacoli dell’Accademia Silvio d’Amico firmati da Emma Dante (Studio da Le Baccanti) e Giorgio Barberio Corsetti (Tiranno Edipo!), a cui si affiancano due giovani registi Carmelo Alù (Un anno con tredici lune) e Fabio Condemi (Jakob Von Gunten); Cani, commedia musicale di Armando Pugliese per Officine Pasolini; Lo sguardo oltre il fango di Giovanni Deanna; Il giuoco delle parti, regia di Alessio Bergamo; La scortecata, riscritta da Emma Dante; Petrolio di Ulderico Pesce; Quasi una vita di Roberto Bacci; Amleto take away di Berardi/Casolari; Aminta nella rilettura di Antonio Latella; il trittico di creazioni di Liv Ferracchiati sull’identità di genere (Peter Pan guarda sotto le gonne, Stabat Mater, Un eschimese in Amazzonia); il dittico Nest di San Giovanni a Teduccio (Gli onesti della banda e 12 baci sulla bocca); Gli sposi-Romanian Tragedy di Frosini/Timpano; Racconto d’inverno di Andrea Baracco; Il giardino dei ciliegi di Kepler-452; Immacolata Concezione di Vucciria; il dittico Danio Manfredini (Luciano e Al presente); Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodrigues.

A Torlonia: Dux in scatola di Daniele Timpano; La fisarmonica verde di Andrea Satta e Ulderico Pesce; Federico Tiezzi con La signorina Else; Fanny & Alexander con Storia di una amicizia da Elena Ferrante; la trilogia dedicata a Elena Arvigo; Valter Malosti con un trittico su tre donne di fine Ottocento; sulla legalità e memoria Pio La Torre di Leonardo Mancini e Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio di Giovanni Greco; Confirmation di Chris Thorpe diretto da Jacopo Gassmann.

Il programma verrà ulteriormente arricchito da iniziative culturali, alcune in co-produzione con registi e talenti internazionali: una stagione, dunque, veramente interessante per l’altissima qualità degli spettacoli offerti, caratteristica questa che oramai da anni contraddistingue l’attività drammaturgica del Teatro di Roma.

data di pubblicazione:16/06/2018

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