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ORIGIN di Dan Brown – Mondadori, 2017

Iniziamo col dire che mi sono sempre molto piaciuti i libri di Dan Brown e l’innegabile fascino del professor Langdon in Il codice da Vinci, Angeli e Demoni e Inferno. Questa volta mi sono dovuta imporre di terminare la lettura di Origin, di certo la paginazione non ha aiutato, considerando che il tomo consti di 560 pagine a metà delle quali si era già capito perfettamente cosa sarebbe successo al termine…

Il professor Langdon questa volta è in Spagna, a Bilbao, invitato da Edmond Kirsch, suo ex studente al quale è legato da una solida amicizia, al museo Guggenheim per assistere a un evento eccezionale: la rivelazione che cambierà per sempre la storia dell’umanità e rimetterà in discussione tutti i dogmi religiosi.

Edmond Kirsch, multimiliardario e futurologo famoso in tutto il mondo per le sue inimmaginabili invenzioni high-tech e per il suo inamovibile ateismo, sta per svelare la sua eccezionale ultima scoperta, la risposta alle due domande: da dove veniamo e dove andiamo.

Mentre Langdon e tutti gli invitati al Guggenheim nonchè tutti coloro che, in streaming, stanno assistendo alla presentazione, sono con il fiato sospeso nell’attesa della rivelazione, accade l’imprevedibile: nonostante il ferreo controllo sugli accessi alla location e l’imponente cordone di sicurezza, qualcuno si è introdotto nel museo, mettendo a serio rischio la possibilità che la scoperta di Kirsch venga rivelata e, anzi, possa andare perduta per sempre.

A questo punto inizia la vera avventura di Langdon il quale, coadiuvato da Ambra Vidal, direttrice del museo che ha collaborato con Kirsch alla preparazione dell’evento, fugge da Bilbao nel tentativo di scoprire e condividere con il mondo intero le inestimabili conoscenze di Kirsch.

Come, visto l’argomento, non poteva essere coinvolta la Chiesa? Ambra Vidal è la promessa sposa del principe ereditario, e quindi anche il cattolicissimo Palazzo Reale di Spagna sembra essere coinvolto nel disperato tentativo di lasciar finire nell’oblio le scoperte del futurologo…

Che dire, molto lontano dai primi successi! Lo schema narrativo è il solito: il professore di Harvard che sfugge ai suoi inseguitori con una donzella al fianco, viaggia nei luoghi più suggestivi del Paese, in questo caso il Palazzo Reale di Madrid e la Sagrada Familia di Barcellona, per riuscire a ottemperare ai suoi compiti.

La trama in alcuni punti è, francamente, decisamente forzata; senza spoilerrare il romanzo cito come esempio la fuga “passiva” del Principe ereditario, ma ve ne sono veramente in abbondanza di episodi poco credibili. Il finale a cui l’autore sottende è palese perlomeno dalla metà del libro così come lo è il deus ex machina che ha scatenato tutto l’intrigo e le motivazioni recondite.

Purtroppo direi che non vale veramente la pena di leggerlo…

data di pubblicazione:12/11/2017

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