NOTE SEGRETE ovvero Eroi, spie e banditi della musica italiana di Michele Bovi, prefazione di Maurizio Costanzo – Iacobelli editore 2020

Michele Bovi, estrazione Rai, è un meraviglioso cultore dei segreti della musica. E quando presenta un libro si appoggia a interviste mirate, a una documentazione ineccepibile. Dunque non stupisca di trovare sulla copertina di un libro di musica la foto di Joe Adonis, pluri-assassino di chiaro marchio Doc mafioso italico, che, estradato in Italia, trovò il modo di tessere fitte trame manageriali con gran parte del jet set canoro nostrano. I legami tra Italia e Stati Uniti cuciono un filo rosso che va da Frank Sinatra a Tony Renis. Ma Bovi va più in profondità ricordando il ruolo fondamentale esercitato da Lucky Luciano come mallevadore della pacifica penetrazione degli invasori americani in Sicilia, esercitando i buoni uffici di collegamento con Cosa Nostra all’altezza della seconda guerra mondiale. Inoltre i servizi segreti, spesso patteggiando con personaggi criminali o borderline hanno provato a esercitare un controllo sui complessi beat, preoccupati del cattivo esempio nel consumo di spinelli o nell’esercizio di libero sesso. Naturalmente nel corso degli anni questa pretesa si è moto attenuata, sia per la virtuale liberalizzazione delle droghe leggere, sia pur spinte più alte di libertà che hanno attenuato la portata di scandali ormai solo presunti, pure se il recente festival di Sanremo qualche colpo alla morale corrente l’ha pure portato. Adonis era coccolato da alcuni dei maggiori cantanti italiani, era un ospite assiduo di Sanremo. In questo andirivieni Italia-America (con i mafiosi a gestire contratti ed appalti) si è consumato anche un possibile suicidio: Rossano, cantante di precario successo, venne trovato impiccato nella propria camera di albergo negli States. Era diventato una sorta di corriere della droga per conto mafioso dagli Stati Uniti al Canada e chissà se gli sia costata la vita uno sgarbo ai propri datori di lavoro: il mistero rimane. Anche Mina e Celentano vennero contattati per trasferta gestite da questi pericolosi interlocutori. La prima fiutò l’aria e dopo un primo ingaggio rinunciò ad un impegno giudicato compromettente mentre il secondo fu frenato dalla cronica desuetudine ai viaggi aerei.

data di pubblicazione:11/02/2020

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