Un uomo trascorre tranquillamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. E’ ricoverato ed è in coma da lungo tempo, la sua ‘anima’ sta da un po’ in quella condizione a vagare, ma è questa condizione che gli sembra il modo migliore per vivere la sua vita. In quella preziosa routine che scorre senza intoppi, arriva una nuova persona che viene ricoverata nello stesso reparto, aggiungendo un altro ‘nonostante’ al contesto.
La storia del film è surreale e onirica, ma ha la sua origine nel dolore profondo, che riguarda la paura della morte propria e delle persone amate, tipica di un cinquantenne per il quale questo pericolo diventa inaspettatamente più concreto. Nonostante è dedicato ad Alberto Mastandrea, il padre di Valerio scomparso nel 2023, la genesi del film sembra quindi proprio questa e si respira dall’inizio alla fine quella pesantezza, a volte più mitigata e altre volte meno dall’istrionismo dell’attore italiano.
Sei anni dopo RIDE – film che si interrogava sulla eventualità (o meno) di soddisfare le attese del mondo nell’elaborare un lutto – Valerio Mastandrea torna dietro la macchina da presa con questo suo secondo film da regista, in cui l’attore risulta coraggioso e più maturo, mostrandoci una storia d’amore originale sì, ma che alla lunga può risultare con un andamento lento che coinvolge fino ad un certo punto. Il racconto di una “vita nella non vita” può a tratti risultare indigesto, tanto che si può anche dire che siamo un po’ al confine, in un mondo ambiguo, in parte metaforico e in parte anche vero.
I temi che Nonostante stimola sono molti, dalla faccenda della vita dopo la morte, alle più semplici considerazioni sul fluire del tempo, sul valore della memoria e sul senso delle relazioni affettive, ma forse affrontarli in questo modo così surreale risulta un po’ troppo ardito.
data di pubblicazione:25/03/2025
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