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NON ESSERE CATTIVO di Claudio Caligari – IT (72^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2015 – Fuori Concorso)

Non essere cattivo è un racconto che si declina attraverso gli occhi.  Splendidi, intensi, azzurri come azzurro non è il mare di Ostia, dove la vicenda è  ambientata, nel 1995, gli occhi dei due protagonisti,  Vittorio e Cesare, interpretati magnificamente da Alessandro Borghi e Luca Marinelli.  Iniettati di sangue nei momenti delle risse, delle aggressioni, delle droghe sintetiche. Sbarrati durante le allucinazioni che riempiono la strada,  di gente da salvare,  da non mettere sotto. Vittorio frena  bruscamente la macchina e, in quel momento,  anche la folle corsa verso la distruzione della sua vita,  ma Cesare non vede l’autobus, la gente, e può solo assecondare l’amico,  guidare con cautela per un breve tratto, sempre accanto a Vittorio, ma quella allucinazione, quel freno,  quella decisione di fermarsi, di provare a trovare un’altra strada, un’altra vita, non gli appartengono a pieno,  non lo investono, non sono una sua elaborazione, e dunque rappresentano solo una pausa. Gli occhi sono quelli spenti della nipotina di Cesare, malata di AIDS come lo era sua mamma, morta della stessa malattia. Gli occhi supplicanti e  marroni di Viviana, che provano a guardare Cesare con amore, e quelli di Linda, l’unica che osi, nel primo momento in cui entra in scena, guardare verso il mare, verso l’orizzonte, forse in cerca di una nuova prospettiva,  da condividere, abbracciandolo in questo nuovo sguardo, con Vittorio. Ma soprattutto la visione, lo sguardo, l’occhio, è quello di Claudio Caligari, il regista di questo film è di Amore tossico e L’odore della notte, scomparso subito dopo la fine del montaggio dello splendido affresco popolare che è Non essere cattivo. Prodotto da Valerio Mastrandrea che è anche stato, in questa occasione, aiuto regista ed amico di Caligari, il film è fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, ma ha già vinto la battaglia per lasciare in vita, sullo schermo, senza retorica ma solo attraverso la potenza espressiva delle immagini, l’intenso primo piano dello sguardo di Caligari.

data di pubblicazione 09/09/2015








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