Vincitore del premio Strega giovani 2014
È la storia della vita di Samia Yusuf Omar. La sua vita a Bondere, un quartiere di Mogadiscio, la sua crescita tra le strade polverose e la sua passione per la corsa che la porterà a partecipare, a solo 17 anni con una preparazione autodidatta, alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Impareremo ad amare questa ragazza con la sua determinazione e le sue sofferenze, in un paese dilaniato da una guerra intestina in cui perderà amici e familiari, che la spingeranno a pretendere sempre di più dall’unica cosa che pensa potrà metterla in grado di fare qualche cosa di utile per il suo paese: vincere alle Olimpiadi di Londra del 2012 e ottenere le attenzioni sufficienti per poter dare voce alle donne della Somalia, ai problemi del suo paese, alle sue difficoltà e alla sua sofferenza, per poter chiedere aiuto.
Ma benché il comitato olimpico della Somalia la aiuti nella sua scalata verso il “successo”, Samia si rende perfettamente conto che non sarà mai in grado di poter competere con le campionesse degli altri continenti; l’unica sua possibilità per poter vincere, perché sa che nelle sue gambe c’è la potenza che può portarla sul grandino più alto del podio, è di arrivare in Europa e allenarsi con le altre atlete. Percorrere la strada che ha già fatto sua sorella prima di lei e, se fortunata, raggiungere il suo idolo Mo Farah che da Mogadiscio è arrivato a Londra e ora gareggia sotto la bandiera inglese.
A questo punto inizia il viaggio di Samia per arrivare in Europa, il dramma di un viaggio della speranza, descritto nei minimi particolari in modo crudo e duro, che la porterà a solcare il Mar Mediterraneo nella speranza di raggiungere le coste di Lampedusa.
Di una drammatica attualità, è un libro che dovremmo leggere tutti, perché nessuno di noi è in grado di immaginare neanche lontanamente cosa affrontano queste persone pur di passare il Mediterraneo.
data di pubblicazione: 31/05/2016
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