NIDO DI VIPERE di Kim Yong-Hoon, 2022

25 Set 2022 | Accredito Cinema, Novità

Joong-Man proprietario con la vecchia madre di un negozio oramai sull’orlo del fallimento, lavora come dipendente part-time in una sauna. Un giorno, nel ripulire gli armadietti destinati alla clientela, trova una borsa apparentemente abbandonata che contiene un patrimonio in contanti. Da quel momento diversi personaggi senza scrupoli si fronteggeranno per entrare in possesso di quell’ingente somma di denaro.

 

Sulla scia del successo planetario ottenuto da Parasite di Bong Joon-ho (Palma d’oro alla 72° edizione del Festival di Cannes e a seguire quattro Premi Oscar, di cui uno per il miglior film) il sudcoreano Kim Yong-Hoon presenta il suo film di esordio Nido di Vipere. La sceneggiatura, curata dallo stesso regista, è congegnata come un meccanismo di precisione: i vari personaggi ruotano attorno ad un unico obiettivo che è quello di impossessarsi di una borsa (di Louis Vuitton sic!) ricolma di denaro. Sicuramente, nel corso della narrazione, lo spettatore riconosce un tratto “tarantiniano” che caratterizza l’intera storia con un mix di thriller-noir-splatter drammatico, con scene sanguinolente di cui si tralasciano i particolari per non impressionare più del dovuto. Ciascuno, per motivi diversi, si sente legittimato ad entrare in possesso della borsa che, come spesso accade nelle favole a lieto fine, finirà nella mani di chi non c’entra proprio niente in tutta questa pasticciata faccenda. Il film è suddiviso in vari capitoli i cui titoli servono per focalizzare l’attenzione dello spettatore sul tema principale al fine di assecondare la cosiddetta quadratura del cerchio poiché la storia si conclude nel punto in cui era iniziata. Decisamente convincente la recitazione dei vari attori anche se è opportuno riconoscere che la tendenza leggermente sopra le righe delle situazioni è dovuta essenzialmente al tipo di atteggiamento interpretativo orientale che si discosta molto da quello occidentale. Tra le interpreti femminili riconosciamo Youn Yuh-jung, già Premio Oscar nel 2021 come miglior attrice non protagonista nel film Minari di Lee Isaac Chung. Con Nido di Vipere abbiamo certamente ulteriore conferma che il cinema sudcoreano stia attirando molta attenzione nel panorama cinematografico mondiale, specializzandosi in un genere dove la famiglia e l’individuo stanno al centro delle storie anche se poi ci sono interferenze cruente e spietate che sembrano rimandare inevitabilmente alla prima filmografia dei fratelli Coen. Il film è accattivante, i personaggi sono ben assortiti e le situazioni ben concatenate dove nulla è lasciato al caso. Il regista, che con questa sua prima opera ha già vinto diversi premi, dimostra di saper cogliere gli aspetti essenziali dei fatti senza indugiare nelle situazioni e senza prolungare i tempi oltre il dovuto. Esperimento interessante in una pellicola di cui si consiglia la visione.

data di pubblicazione:25/09/2022


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