Florida, Stati Uniti d’America. Jake è un adolescente introverso e solitario, cresciuto nel mito del nonno Abe, protagonista, nei suoi racconti, di meravigliose ed esaltanti avventure, vissute durante la giovinezza in giro per il mondo. Quella che affascina maggiormente Jake è sicuramente la storia di alcuni ragazzini con facoltà fuori dall’ordinario che, durante la seconda guerra mondiale, vivevano isolati dal mondo su una sperduta isola del Galles, sotto la supervisione di una giovane e brillante istitutrice, Miss Peregrine.
Una sera Jake ritrova il nonno Abe in fin di vita, privato degli occhi; questi gli dice di recarsi su quell’isola del Galles per conoscere Miss Peregrine e la casa dei (suoi) ragazzi “peculiari”, i quali, sopravvissuti ai bombardamenti, dal 1943 ad oggi sono rimasti immutati nel tempo.
Presentato in anteprima alla XXVI edizione del Noir in Festival, con Miss Pregrine – La casa dei ragazzi speciali Tim Burton torna al mondo dell’immaginario, visto, letto e rappresentato in chiave dark, che aveva (temporaneamente) abbandonato con Big Eyes, sua precedente pellicola che aveva riscosso un notevole successo di pubblico, e lo fa in modo che esso sia una gioia per gli occhi e per il cuore dello spettatore.
La narrazione scorre, veloce ed appassionante, tra la scoperta dei ragazzini speciali (e dei loro poteri), la meraviglia e la fantasia del loro contesto di vita (e di apprendimento), e l’esigenza di difenderli e preservarli, non solo dal mondo che conosciamo, ma anche, e forse soprattutto, da forze malvagie pur esse di natura fantastica.
Il ritmo è sostenuto e, complessivamente, il film innesca una continua curiosità senza mai annoiare e, a parere di chi scrive, sviluppa la curiosità di sapere come la storia si sviluppi, oltre a suscitare una (inevitabile) immedesimazione nei suoi incredibili protagonisti.
Forte il sotto-testo: i ragazzi speciali, proprio in virtù delle loro peculiarità, sono diversi e, per tale ragione, non sarebbero stati accettati nel mondo; il regista riesce così, con la sua proverbiale originalità, a sviluppare in questo modo l’attualissimo tema della diversità, di importanza fondamentale, oggi più che mai, nella nostra società.
data di pubblicazione:14/12/2016
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