Lili d’Alengy è una donna emancipata e corteggiata a Parigi da molti uomini facoltosi. Dal suo matrimonio, poi di fatto annullato, è nata Tina, una bambina disabile di cui si prende cura la nonna. Alla sua morte la piccola viene recapitata a Lili come un pacco sgradito che potrebbe seriamente compromettere la sua bella vita da cocotte. Venuta a sapere di un istituto sperimentale che a Roma cura i bambini portatori di handicap, vi si trasferisce momentaneamente con la ferma intenzione di liberarsi da quella ingombrante presenza. Dall’incontro scontro con Maria Montessori la donna inizierà a rivedere la vita finora vissuta…
Ci si chiede come mai accanto al nome Montessori, al quale oramai universalmente si riconosce il merito di aver concepito un metodo pedagogico innovativo, la regista abbia sentito la necessità di aggiungere l’epiteto di nouvelle femme. Il perché viene rivelato man mano che si seguono le vicende delle due protagoniste di questa incredibile storia. Lili (Leïla Bekhti) è una donna traviata e di fatto sola che deve nascondere agli altri e a se stessa una figlia disabile. Maria (Jasmine Trinca) è pure una donna e, esattamente come Lili, deve celare un figlio illegittimo avuto con il suo collega e amante Giuseppe Montesano. I fatti concreti sembrano gli stessi anche se con presupposti diversi. Entrambe sono delle eroine perché rivoluzionano il concetto di donna così come era concepito all’inizio del Novecento. Il film vuole esattamente lanciare un messaggio di emancipazione dagli stereotipi patriarcali di quel tempo e mutatis mutandis anche dei tempi di oggi. Maria Montessori veniva ostacolata per i suoi studi di medicina, non adatti al genere femminile, e per le sue idee educative e di recupero dei bambini disabili. Lavorava senza alcun riconoscimento retributivo per il suo impegno, quasi alla stessa maniera di oggi. Infatti, nonostante il dichiarato lento processo di riscatto sociale, le donne faticano ancora a essere retribuite come i colleghi di sesso maschile, a parità di onere lavorativo. Un film che vuole lanciare un messaggio sociale, ben girato e con un’ottima fotografia che a tratti, per i costumi e per le location, potrebbe senz’altro fare riferimento agli impressionisti francesi. Uno studio attento della figura di Maria Montessori, lo spaccato della sua esistenza come amante e come scienziata che decise persino di opporsi al matrimonio con il padre di suo figlio, pur di non perdere la sua libertà e i suoi ideali. Una regia perfetta e una cura minuziosa dei particolari che ha sicuramente contribuito a rendere possibile la messa in scena di una storia in cui i disabili, quelli veri, sanno esprimere il meglio di se stessi soprattutto con l’aiuto della musica, elemento irrinunciabile nel nuovo sistema educativo.
data di pubblicazione:25/09/2024
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