L’accortezza di cercare e fruire della versione originale dell’ennesima versione della tragedia di Shakespeare, Macbeth appunto, per la regia di Justin Kurzel, non ha garantito al film il raggiungimento del gradimento, o almeno non per colei che ne scrive. La scelta di virare verso il rosso, sia in senso letterale per quel che riguarda il colore che avvolge il finale e altre scene di battaglia, sia in senso metaforico per l’accento posto sulla crudezza dei combattimenti, dei ferimenti e delle uccisioni cruente, è sembrata didascalica, volutamente ad effetto, così come abbastanza vetusto è sembrato il rallenty usato nei combattimenti iniziali.
L’accento della riduzione è interamente virato sul personaggio interpretato da Fassbender, togliendo, a nostro parere, alla Lady Macbeth che qui ha il volto della Cotillard, quella centralità nell’innesco della vicenda e nella esplicitazione della bramosia di potere, che secondo noi appartiene e caratterizza la tragedia del Bardo.
Probabilmente il film sconta gli inevitabili paragoni con un testo e le sue innumerevoli rappresentazioni teatrali e riduzioni cinematografiche e, proprio per questo motivo, risulta un po’ troppo ambiziosa (e per questo paradossale, per una tragedia che ha come protagonista la brama di potere) la scelta del regista di misurarsi, non avendo alle spalle una lunga esperienza e la preparazione e il talento di un Orson Welles, con un testo di tale portata.
data di pubblicazione 15/01/2016
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non penso che si debbano comunque fare troppe elucubrazioni mentali sulla buona riuscita o meno del film Macbeth. I paragoni sono spesso odiosi e non aiutano certo alla buona personale valutazione della visione. Attori molto bravi ed ambientazione perfetta. Il rosso ci sta tutto in quanto sono proprio le macchie di sangue – rosse – che non vanno via e che caratterizzano l’azione. Se c’è stata una troppo aderenza al testo originale, non credo possa essere interpretata come elemento negativo e nulla toglie alla validità dell’opera.