Marchiato dal successo come libro dell’anno (la prima uscita è del 2018) a distanza di due anni si può metabolizzare con più distacco la validità di un romanzo storico inusuale che si snoda per oltre ottocento pagine ma che si legge come un giallo grazie alla scorrevolezza cronologica della narrazione e a un uso sapiente e accattivante dell’italiano, non privo di finezze stilistiche. Ernesto Galli Della Loggia come si sa ha fatto le pulci a una decina di marchiani errori storici. Che però, in fondo appariranno veniali al lettori di romanzi e non intaccheranno la credibilità complessiva dell’opera. Personalmente abbiamo fatta la tara alle inesattezze correggendole in automatico nel corso della lettura, esercizio in qualche modo stimolante e coinvolgente. Si documenta l’ascesa di Mussolini dopo la “vittoria mutilata” nella prima guerra mondiale. Un’Italia piena di rancori e insoddisfazioni quella che si presenta nello scenario politico del dopoguerra e Mussolini è bravo a sfruttarne ansie e attese inserendosi in un contesto che vedeva, su altro versante il partito socialista, come aspirante al potere. Ma un secolo fa la rivoluzione di sinistra rimase incompiuta, a differenza di quanto avveniva in Russia, e così violenza dopo violenza, sopruso dopo sopruso Mussolini riuscì a farsi conferire il fatidico incarico di governo dopo l’ampollosa priva di forza della marcia su Roma. Si descrivono anche le ascese dei gerarchi di vario taglio ed estrazione (Farinacci, Balbo, Grandi, Arpinati), i tempestosi amori del duce (l’unico intellettuale quello con Margherita Sarfatti), l’acquiescenza colpevole del re e di quella società che restò inerte di fronte a questa perentoria ma pure resistibile scalata. Si scopre che Mussolini nei primi anni ’20 era ammirato anche all’estero e non dispiaceva a Giolitti e a Pietro Nenni. Ma i segnali del disastro già erano presenti se poteva maturare l’eliminazione di un personaggio irriducibile come Matteotti. La legalità subì un primo fiero colpo con la legge Acerbo con il potere consegnato a un partito che avesse superato la soglia del 25% dei suffragi. Come dire via libera per una dittatura.
data di pubblicazione:01/04/2020
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