La pellicola racconta la storia di Massimo De Core (Gilles Rocca,) calciatore a fine carriera e incrollabile bandiera della sua squadra, che per anni ha sfiorato la possibilità di vincere un importante trofeo senza mai riuscirci. Quando finalmente raggiunge l’insperata finale della Coppa di Lega e la città esplode di entusiasmo, il sogno di vincere rischia di sfumare per l’ingresso ‘in gioco’ di un’organizzazione criminale.
Il regista Antonio Silvestre esordisce dietro la macchina da presa in un lungometraggio di finzione raccontando una storia ambientata nel mondo del calcio. Nel film si racconta un dietro le quinte di cui la cronaca è stata spesso protagonista, dove accanto a Gilles Rocca interprete di numerose fiction di successo come Carabinieri, Distretto di polizia, c’è anche la protagonista femminile, l’attrice Michela Quattrociocche (Scusa ma ti chiamo amore e Scusa ma ti voglio sposare tratti dai romanzi di Federico Moccia).
La cronaca, dicevamo: il mondo del pallone preso di mira dal fenomeno del calcioscommesse; di contorno, poi, si aggiunge anche la realtà del calcio femminile, in lenta ma costante crescita, sommata alla piaga della molestia sessuale. Ecco, qui uno dei limiti di questa opera: si sommano i due temi, senza che nessuno dei due abbia lo spazio che merita, entrambi temi privi di qualsivoglia consistenza o ragionamento valido. In più, non è chiara la dimensione del tutto, una finale di Coppa di Lega, una partita che sembra la più importante del mondo, eppure il tutto ha un tono ‘provinciale’, in uno stadio più piccolo di uno qualunque dell’odierna Serie C e un’attenzione mediatica assai ambigua.
Gli attori sono enormemente piatti nella loro recitazione, l’andamento è monotono, per non parlare della credibilità del tutto; si può dunque dire che da L’ultima sfida, come opera prima, ci saremmo aspettati un guizzo di novità che non è arrivato. Occasione mancata.
data di pubblicazione:02/04/2025
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