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LIVING di Oliver Hermanus, 2022

Presentato in anteprima mondiale nel gennaio 2022 al Sundance Film Festival e in apertura tra i film Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Living è la storia di un uomo ordinario che decide, in seguito ad un evento che stravolgerà la sua vita, di fare qualcosa in extremis per poter dare un senso alla sua esistenza grigia, vissuta in un angolo: decidendo di Vivere, appunto.

Remake del film del 1952 Ikiru di Akira Kurosawa, sceneggiato da Kazuo Ishiguro (Quel che resta del giorno e Non lasciarmi), “reimmaginato” dal regista Oliver Hermanus in una Londra anni cinquanta, Living è un film poetico e piacevolmente lento, emozionante e profondo, che racconta una piccola storia senza tempo, fatta di altruismo, riscatto e generosità, magnificamente interpretata dall’attore inglese Bill Nighy, da poco nominato come miglior attore ai Golden Globe.

Mr Williams (un Bill Nighy da Oscar) è il responsabile di un ufficio amministrativo comunale londinese preposto al rilascio di autorizzazioni per l’utilizzo di luoghi pubblici e alla loro eventuale riqualificazione. L’uomo, distaccato e di poche parole, è temuto e rispettato dai propri collaboratori che ne ammirano la puntualità, i suoi modi impeccabili e la sua presenza costante, doti che lo fanno essere una colonna portante dell’ufficio, oltre che un punto di riferimento per tutti. Finché un bel giorno, quest’uomo così irreprensibile, non fa rientro sul posto di lavoro senza dare alcuna giustificazione, decidendo di stravolgere quella sua vita così maledettamente uguale, intrisa di solo rigore, per tornare ad assaporare le piccole belle cose della vita, iniziando proprio con il cancellare quella routine così oppressiva che lo ha anestetizzato per troppi lunghissimi anni.

Il film regala una misurata emozione che tuttavia prende corpo piano piano, facendocene apprezzare la lentezza con cui si insinua in noi, sino a regalarci un finale poetico in cui ognuno può interrogarsi sull’importanza di lasciare una traccia del nostro passaggio su questa terra. È uno di quei film che non si fa fatica a consigliare, una storia universale che non ha una vera e propria collocazione spazio-temporale ma che, nel farci assaporare la felicità di Mr Williams per aver dato un senso alla propria vita, ci mette in pace con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda.

data di pubblicazione:23/12/2022


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3 Commenti

  1. Penso che il film si regga principalmente per l’interpretazione di Bill Nighy. Non a caso con una nomination agli Oscar. Film fatto super bene con un plot non proprio originale ma d’effetto. Sono molto contento di averlo visto !

  2. Film sentimentale di alta tensione emotiva. Eppure, nonostante il fondo malinconico, si propone come una pellicola da vedere proprio a Natale per ritrovare il fondo della perduta spiritualità

  3. Cara Maria Letizia riesci sempre, dico sempre a suscitare in me la voglia di uscire per andare di corsa al cinema. I tuoi consigli sono preziosi. Grazie.

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