Una slapstick comedy alla francese che attraversa ad escludendum diversi generi. Non è un film politico, non è una pellicola sul terrorismo, piuttosto è un divertissement sull’amore folle e spavaldo di un giovane ordinario per una passeggiatrice che, se se non fosse un oltraggio al politicamente corretto, si definirebbe ninfomane per come si diverte a etichettarla il regista.
Mèlange di genere per un tentativo inconsueto e sfrontato di rappresentare varie facce della schizofrenia contemporanea nell’apparentemente placida Clermont Ferrand. Un atto terroristico confonde i piani amorosi di un protagonista incredibilmente preso da una mondana con venti anni di più sul groppone. Amore torbido, anche per la gelosia irrefrenabile del marito, ma che si scatena nei luoghi più impensabili, compreso il confessionale di una chiesa e con grande ausilio di gemiti e di rumorosi commenti. Candidamente i due si offrono a una serie di nudi e di diverse posizioni (ma non c’è alcuna pulsione pornografica dell’autore) mentre la loro attrazione si scontra con il bisogno di un’ospitalità di un giovane arabo che forse è omosessuale o forse no visto che finisce col fare l’amore con la donna a pagamento, disponibile per quasi tutti, sfruttando i pochi minuti a disposizione. Plot divertente, sbarazzino che nel finale si avviluppa in un crescendo di complicazioni un po’ troppo casuali. Meritoria la descrizione della violenza ricattatoria della banlieue. I vicini di casa inizialmente scettici prima diventano ospitalissimi anfitrioni, poi, come se entrassero, in un videogioco si armano di tutto punto scatenando l’inferno. In definitiva la tragedia del Bataclan è lontana dai climi descritti ma poi neppure troppo. E le facce degli attori sono valido specchio per le intenzioni satireggianti dell’autore. Film di nicchia che non annoia mai. Più che di genere, degenere.
data di pubblicazione:08/05/2023
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