LE OCCASIONI DELL’AMORE di Stéphane Brizé, 2024

Mathieu è un famoso attore parigino che sta attraversando un momento di crisi professionale e sentimentale. Ha accettato di esibirsi in una pièce teatrale e ora teme di non esserne all’altezza. Decide pertanto di passare una settimana in un centro benessere in Bretagna. Casualmente incontrerà Alice che non vedeva da quando si erano lasciati molti anni prima e tra i due, entrambi sposati, si riaccenderà una nuova passione…

Stéphane Brizé è un noto regista e sceneggiatore francese, per la verità poco conosciuto in Italia. Questo film potrebbe essere quindi l’occasione per inserirsi in quel filone di cinema leggero d’oltralpe che sta andando molto di moda da un paio d’anni. Le occasioni dell’amore è un classico film sentimentale che segue una sceneggiatura, peraltro curata dallo stesso regista, che non brilla certo per originalità. I due protagonisti, Mathieu e Alice, sono interpretati rispettivamente da Guillaume Canet e da Alba Rohrwacher, attori di grande talento e soprattutto maestri nella recitazione. Se c’è qualcosa da obiettare non riguarda quindi gli attori, quanto piuttosto la staticità delle situazioni che ripercorrono situazioni più che scontate. Un amore vissuto con grande passione che dopo quindici anni si ha l’illusione di riaccendere. Ma come sempre, nel frattempo, ognuno si è fatto una famiglia e si è costruito una vita, bella o banale che sia. Lui è un attore di grande successo, ma in crisi. Lei una mediocre musicista che vive impartendo ai bambini lezioni di piano. Entrambi con una situazione familiare non del tutto soddisfacente, accettata quasi per un atto dovuto. Entrambi in una forma di forzato esilio in una località balneare fuori stagione e quindi grigia e piovosa. Entrambi che devono affrontare una crisi professionale, anche se su livelli molto differenti. Entrambi incapaci di affrontare la propria fragilità emotiva per raccontarsi di un passato che oramai è proprio passato. In Le occasioni dell’amore il regista si lascia andare a inquadrature molto ravvicinate dove i prolungati silenzi sembrano appesantire le situazioni già proprio non leggere. Un film quindi sull’esasperazione dell’amore. Un amore che si perde, si ritrova e si riperde. Funzionale a far meglio apprezzare quello che si ha, senza particolari aspettative di desiderare quello che non si ha né si potrà mai più avere. Stéphane Brizé dopo aver parlato nei suoi ultimi film di tematiche legate al mondo operaio si lascia ora andare al tema dell’amore. Racconta di una storia che non dice nulla di più di quello che già purtroppo sappiamo.

data di pubblicazione:19/12/2024


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