Il bel commento di Daniele Poto, attento e preciso come sempre, apparso pochi giorni fa su Che cosa chiedere alla Storia di M. Bloch mi ha spinto a riprendere, in queste lunghe giornate, un piccolo saggio dello stesso autore che, meritoriamente, è stato ristampato di recente per i tipi Res Gestae. Si tratta di La Strana Disfatta, una testimonianza intellettuale, uno studio profondo e breve del disastro francese nel Giugno 1940 che, in realtà, è anche un testo su cui poter meditare e che diviene atemporale allorché fa appello alle virtù dell’intelligenza per poter procedere alla ricostruzione di un tessuto sociale quando tutto sembra modificarsi sotto l’urto degli eventi, quali che essi siano. E’ un grande piccolo saggio scritto “a caldo” da uno storico del Medio Evo, cofondatore con Braudel degli Annales, che, a 54 anni, padre di 6 figli e già reduce della Prima Guerra Mondiale, non esita ad arruolarsi nuovamente, assistendo in prima persona, come ufficiale di Stato maggiore, alla Debacle della “lenta” Francia sotto l’impeto della “velocità” tedesca.
Marc Bloch non fu solo un intellettuale acuto, ma anche un militante e combattente, appena smobilitato entrò in clandestinità e poi nella Resistenza, arrestato e torturato fu poi fucilato dalla Gestapo il 16 giugno del 1944. Il suo manoscritto era stato nascosto, ritrovato, fu pubblicato postumo nel 1947.
La Strana Disfatta è diviso in due parti: la prima analizza gli aspetti e gli avvenimenti militari e politici, la seconda la Società Civile dell’epoca, le sue inadeguatezze e gli errori, un testo breve e nervoso scritto con lucidità e talento con qualche folgorazione per il Futuro, da parte di un uomo abituato all’analisi ed alla ricerca dei fatti essenziali e che, ancora oggi, resta di una attualità bruciante perché, per trasposizione, consente di leggere e comprendere le nostre realtà e si irradia sulla nostra cultura democratica esortandoci a riempire il vuoto dei Valori con nuovi significati. Un libro che è divenuto un vero punto di riferimento nelle varie situazioni di crisi. Uno scritto lucido e acuto da leggere e rileggere, interessante non solo per coloro che si interessano di Storia e Politica Sociale, ma utile anche per i non specialisti per avere una visione incisiva sul crollo di una Società che compiaciuta di se stessa si riteneva appagata.
data di pubblicazione:25/03/2020
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