LA SINDROME DEGLI AMORI PASSATI di Ann Sirot e Raphael Balboni, 2024

Rémy e Sandra sono una coppia consolidata. Non hanno dubbi sulla profondità del loro legame. Non riescono però ad avere figli pur desiderandoli. Sono affetti dalla “Sindrome degli amori passati”. Per guarire non hanno che una soluzione: andare a letto nuovamente con i loro precedenti “ex” … con tutti i possibili rischi …

Il film, opera seconda della coppia di registi e sceneggiatori belgi, è stato presentato alla Settimana della Critica di Cannes 2023. Dopo un anno di positivi apprezzamenti di critica e di pubblico nei cinema europei, esce finalmente anche sui nostri schermi. Si tratta di un’opera originale  ed insolita, fresca e buffa che con intelligenza ed ironia evidenzia le difficoltà delle coppie d’oggigiorno a viversi con accettazione l’uno dell’altro  e ad aprirsi alle reciproche esigenze. Lo spunto di partenza è l’idea totalmente strampalata che impone alle coppie di ripercorrere le esperienze sessuali pregresse per poter superare la Sindrome che impedisce loro di avere i figli desiderati.

L’idea come tale da sola non potrebbe certo riuscire a reggere un intero film. Eppure, gli autori riescono a rendere la storia credibile ed a catturare l’interesse degli spettatori fino alla fine. Ci riescono grazie ad una sceneggiatura ben scritta in ogni dettaglio e ad una sapiente combinazione di toni. Una giusta alternanza di scene leggere ad altre più profonde, in un susseguirsi di situazioni stravaganti. I due registi sono sempre attenti ad evitare il dramma o le situazioni strappalacrime. Cercano piuttosto di divertire pur testimoniando le tante difficoltà di essere una coppia. Rappresentano con gusto ed ironia la ricerca e la rivisitazione “fisica” dei passati amori che consentirà ai protagonisti di capire ciò che ciascuno è, e… soprattutto comprendere anche chi è l’altro (reminiscenze e citazioni di Truffaut di Domicile Conjugal e di Kubrick di Eyes Wide Shut). Proprio tramite gli “ex” i nostri potranno infatti vivere, rivivere e confrontare i propri vissuti su temi fondamentali quali: l’Amore, il sesso, il desiderio fisico dentro e fuori la coppia, l’infedeltà, la gelosia e la singolarità dell’individuo pur nell’osmosi della coppia stessa.

Lucie Gousseau e Lazare Debay, pur se poco conosciuti dal pubblico italiano, sono bravi nel dare corpo e sostanza con finezza ed equilibrio a questo gioco continuo di ridefinizione dei ruoli. Attorno a loro dei coprotagonisti che non sono da meno per naturalezza recitativa. Il montaggio con inquadrature tagliate senza raccordo fra loro aumenta ancor più il ritmo della narrazione. I dialoghi sono cesellati al dettaglio ed essenziali. La messa in scena infine è piena di idee e piacevolmente onirica, poetica e surreale. Sia ben chiaro ci sono anche difetti: ripetizioni, cadute di tensione, ellissi eccessive… ma tutti accettabili in un’opera seconda.

La Sindrome degli Amori Passati è dunque una graziosa commedia, una piacevole favola moderna o, farsa contemporanea. È leggera e gioiosa, ricca di colpi di scena e fa bene allo spirito. Non mantiene certo tutte le promesse ma è ben fatta, intelligente, buffa e, malgrado i temi affrontati, priva di ogni gratuita volgarità.

data di pubblicazione: 05/09/2024


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