Grazie alla Lucky Red martedì 9 e mercoledì 10 febbraio sarà in sala La ricompensa del gatto diretto da Hiroyuki Morita nel lontano 2002. A vederlo sembra proprio che il famoso Studio Ghibli, che lo ha prodotto, abbia voluto consapevolmente rendere un tributo non solo ai cartoni animati, ma a molto dell’immaginario favolistico dell’occidente.
Immediatamente chiara è la citazione di Alice nel paese delle meraviglie, già dall’immagine dei titoli: un personaggio di spalle con un cappello a cilindro; poi scopriremo essere il nobile gatto Baron già presente, come personaggio minore, ne I sospiri del mio cuore, a sua volta ispirato al manga Sussurri del Cuore. Alice è citata anche quando Haru, la nostra eroina giapponese, diventerà più piccola come dimensioni e si potrà infilare nell’Ufficio del Gatto. “Come sei diventato grande”– dice al gattone bianco Muta- e ci ricorda il “Che bocca grande hai nonna” di Cappuccetto Rosso– e lo scorbutico gatto, che però sarà uno dei suoi salvatori, le risponde: “No, sei tu che sei rimpicciolita”.
O perfino il riferimento alla fiaba di Hans Christian Andersen Il Re nudo: il Re dei gatti, simbolo del potere vessatorio che sceglie in base al proprio tornaconto, vuole costringere Haru a sposare suo figlio, il Principe dei gatti, da lei malauguratamente salvato, ma il cattivo resterà alla fine privo del pelo; diverrà chiaro a tutti, così, che il suo “terzo occhio”, sbriciolatosi, è solo posticcio.
L’anima è sicuramente un percorso di crescita dalla spensieratezza e dalla sbadataggine dell’adolescenza: la protagonista Haru diventerà più consapevole di se stessa dopo aver affrontato numerose vicissitudini. Quello su cui punta, però, lo spirito orientale, e che viene più volte ripetuto, è il rapporto col tempo, tanto è vero che all’inizio della storia la ragazza non riesce ad arrivare puntuale a scuola, pur puntando la sveglia (“non basta puntare la sveglia” le ricorda la mamma).
“Sii consapevole del tuo tempo”è il messaggio di questa opera come sempre elegante e dal tratto visivamente accattivante, come tutti i film di animazione prodotti dal giapponese Studio Ghibli: questo messaggio, tutt’altro che subliminale, non è rivolto anche ad un pubblico già adulto che si affanna nel tentativo di incastrare i vari impegni in giornate considerate troppo corte?
Al di là della storia narrata, piena di avventure, le immagini, come la processione dei gatti in notturna, che vengono a cercare Haru per ringraziarla camminando in piedi su due zampe, quasi fossero sonnambuli, saranno indimenticabili per adulti e bambini e imperdibili per i numerosi amanti dei felini.
data di pubblicazione:07/02/2016
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