Un “caso editoriale”, un titolo che incuriosisce e le classifiche di vendita scalate in pochi giorni; l’ho comprato per questo.
Il libro racconta la storia di Rachel, single di ritorno e senza amici, che tutte le mattine prende un treno fino al suo ufficio di Londra; la sua vita è decisamente squallida e quel viaggio è il fulcro della sua giornata perché dal finestrino può guardare le case che le passano davanti e immaginare le vite delle persone che le abitano.
In particolar modo si affeziona ad un coppia di sposi che chiamerà Jess e Jason, tutte le mattine li vede nel loro giardino che fanno colazione e fantastica sulle loro vite appagate, serene, tranquille. Ma, una mattina, sarà testimone di una scena che stravolgerà l’idillio che aveva immaginato.
L’idea iniziale è sicuramente interessante, immaginare la vita che si svolge nelle case che si vedono passare mentre siamo su un treno – come non ripensare al racconto di Cornell Woolrich La finestra sul cortile da cui il grande maestro Hitchcock trasse il meraviglioso film -, peccato che non venga sviluppata affatto… il libro diventa il solito giallo di cui si capisce chi è il deus ex machina, e quali siano le motivazioni che ci sono dietro alle sua azioni, poco dopo averne letto la prima metà; prima metà che si raggiunge faticosamente perché il libro si trascina per pagine e pagine senza che nulla accada, in un continuo alternarsi di flashback temporali e autori diversi, sono le tre donne attrici del testo Rachel, Anna e Megan che scrivono, rendendo faticosa e a tratti noiosa la lettura. Il finale, grondate buonismo, è piuttosto scontato.
Un libro decisamente sopravvalutato.
data di pubblicazione 05/10/2015
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