Sergio Marquina, conosciuto da tutti come “il Professore”, decide di organizzare un colpo a dir poco temerario: entrare nella Zecca di Stato a Madrid e stampare milioni di banconote. La squadra d’assalto è formata da otto individui attentamente selezionati e con pesanti precedenti penali che, non potendo rivelare la propria identità, verranno identificati ognuno con il nome di una città. Portata egregiamente a termine l’impresa, i complici, oramai milionari, faranno perdere le loro tracce, sino a quando uno di loro verrà catturato dalla polizia. Con l’intento di liberarlo, la banda si riformerà per organizzare uno strepitoso furto: impadronirsi della riserva aurea nazionale custodita presso la Banca di Spagna…
Questa serie televisiva spagnola è stata ideata da Alex Pina (lo stesso del serial Vis a Vis) e distribuita inizialmente solo a livello nazionale dall’emittente Antena 3 in 15 episodi. Dopo le prime puntate, la produzione riscontrò che l’audience andava via via diminuendo per cui fu deciso di non andare oltre e di vendere i diritti di distribuzione, di quanto già realizzato, a Netflix che tuttavia decise di rimodulare la durata degli episodi, che diventarono 22, dando inizio alle riprese della seconda stagione. Da quell’iniziale insuccesso si è arrivati ad un successo strepitoso! Oggi La Casa di Carta è la serie più seguita in vari paesi del mondo, incluso l’Italia, tanto che agli inizi del 2020 è stato ufficialmente annunciato l’avvio di nuove puntate. La spiegazione di tanto consenso di pubblico non sta solo nello script quanto piuttosto nella scelta accurata dei singoli personaggi, ciascuno con le proprie peculiarità, a volte malvagie a volte di estrema tenerezza, nelle quali lo spettatore non può che riconoscere una parte di sé. I protagonisti agiscono sotto la supervisione del “Professore” che dall’esterno guida e pianifica ogni loro mossa sino al minimo dettaglio e, contemporaneamente, ogni contromossa da parte della polizia. Una lotta continua tra buoni e cattivi, ma a ruoli invertiti perché in questo caso i buoni sono i rapinatori, uomini che hanno avuto disposizioni precise di rubare… senza licenza di uccidere, mentre le forze dell’ordine, e dell’establishment in generale, sono incapaci di nascondere la corruzione che erode il proprio apparato.
Tutti i personaggi sono interessantissimi, ma non si può tuttavia evitare di entrare in empatia con la figura del Professore (Alvaro Morte), classica figura di ladro gentiluomo, un timido non violento ma quasi psicopatico, dotato di un’intelligenza straordinaria e di un autocontrollo che lo porteranno ad essere sempre all’altezza dei tutte le situazioni, anche le più disperate. La sua, come del resto quella degli altri, è quindi una resistenza contro il sistema e Bella ciao viene scelta come inno che identifica la loro lotta “partigiana” di ribellione contro una società priva ormai di qualsiasi valore etico.
Una serie molto interessante, intrigante, che ci commuove e ci diverte, che ci fa sentire partecipi con i protagonisti e soprattutto ci trasmette quella giusta dose di adrenalina, sufficiente a tenerci vigili e critici verso un regime sociale sempre più narcotizzante.
data di pubblicazione:01/06/2020
Definire di nicchia il più grande successo seriale degli ultimi anni mi sembra riduttivo. Il mondo intero dall’Europa a l’India alla Cina ha visto e apprezzato, La Casa de Papel. Bene ha fatto Iraci a segnalarla nella rubrica evidentemente suggerendone la visione. Se una critica si può muovere è legata alla programmazione delle stagioni e degli episodi interrotti ,per evidenti ragioni commerciali, sul più bello…
Complimenti per questa recensione, che ben evidenzia la grande varietà di personaggi presenti in questa serie. Una serie “di nicchia” probabilmente, ma al contempo sempre avvincente, intrigante e-soprattutto-altamente empatizzante.