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IO SONO ANCORA QUI di Walter Salles, 2025

(Immagine tratta da cartella stampa)

Rubens Paiva vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro, in una villetta proprio di fronte alla spiaggia. Prima della dittatura militare era un deputato laburista mentre ora lavora come libero professionista. Un giorno viene prelevato da agenti del regime, senza alcuna spiegazione, lasciando la famiglia nella più cupa disperazione. Non farà più ritorno a casa…

Walter Salles è un regista brasiliano che si è già fatto conoscere dal pubblico italiano per I diari della motocicletta. Film del 2004 ispirato agli appunti di viaggio del mitico “Che” Guevara. Questo suo ultimo lungometraggio era stato presentato in concorso al Festival di Venezia dove è stato premiato per la migliore sceneggiatura. Recentemente ha ottenuto un Golden Globe e ben tre nomination agli Oscar 2025. Il film si basa sul libro biografico scritto da Marcelo Paiva che racconta del padre, vittima anche lui come tanti desaparecidos della dittatura militare. Rubens Paiva (Selton Mello), pur essendo stato esautorato dalla vita politica, in quanto deputato di sinistra, riesce ancora a tenere contatti clandestini con la resistenza. Il regista, che peraltro da giovane aveva conosciuto personalmente i ragazzi Paiva, dopo diversi anni mette mano a un suo progetto a cui teneva tantissimo. Per lui questa storia, oltre a essere divulgativa per ricordare il terrore del passato, serve come monito per via dall’attuale orientamento politico del suo Paese. Un giorno Rubens viene prelevato da casa e di lui si perderanno le tracce. La moglie Eunice rimasta sola dovrà reinventarsi una nuova vita e lasciata Rio, si trasferirà a San Paolo, dove diventerà un valido avvocato. A ricoprire questo ruolo drammatico è stata chiamata l’attrice e scrittrice brasiliana Fernanda Torres, molto conosciuta in Brasile. Con Io sono ancora qui si è da poco aggiudicata un Golden Globe e una nomination ai prossimi Oscar come miglior attrice protagonista. Sarebbe riduttivo definire il film come semplice documento politico di denuncia. Il regista entra nel dramma familiare analizzando la reazione dei figli e della vedova che per necessità portò da sola il peso dell’intera tragedia. Eunice è il ritratto di una donna coraggiosa che seppe affermare la propria ribellione per riscattare la memoria del marito scomparso nel nulla. Una sofferenza durata tutta una vita e per la quale non si è mai arresa anche perché supportata dalla solidarietà dei propri cari. Un film che già fa parlare molto di sé e che con molte probabilità vincerà almeno un Oscar. Sarebbe decisamente meritato.

data di pubblicazione:29/01/2025


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