Novità editoriale in ambito teatrale per questa primavera 2021. Presentato al Teatro Quirino di Roma lo scorso 25 maggio il volume sul teatro di Geppy Gleijeses documentato negli scatti fotografici di Tommaso Le Pera a cura di Maria Paola Poponi (collana artSipario – leggi il Palcoscenico).
Tommaso Le Pera arrivò molto giovane a Roma dalla Calabria negli anni sessanta. Iniziò a fotografare i primi artisti al Folkstudio di Trastevere per poi passare al teatro “ufficiale”. Da allora gli spettacoli documentati sono circa 4500. Tra questi ci sono i lavori di Geppy Gleijeses, incontrato la prima volta nel 1980 quando il giovane regista – alla sua prima esperienza da capocomico – mise in scena Il voto di Salvatore Di Giacomo al teatro Valle di Roma. La collana di volumi che la Manfredi Edizioni sta pubblicando è un’opera preziosa e di grande valore. Un’enciclopedia realizzata con le immagini di Tommaso Le Pera che ripercorre la straordinaria carriera di tanti personaggi che hanno fatto grande il nostro teatro e la nostra cultura: Mariangela Melato, Gigi Proietti, Gabriele Lavia, Antonio Calenda, Tato Russo e ora anche Geppy Gleijeses. Preziosa è anche la veste: copertina rigida e stampa serigrafica di ottima qualità che rende giustizia alle immagini uniche nate dalla mano – anzi dall’artiglio come lo definisce Geppy Gleijeses – del suo autore. La bravura di Tommaso Le Pera sta proprio nella capacità di catturare l’anima dell’attore mentre esibisce il personaggio. Rispetto alle precedenti pubblicazioni della collana, la sezione “l’attore si racconta” si aggiunge a quella delle testimonianze e a quella ben più estesa delle foto dei 25 spettacoli ripresi. In appendice le immagini di due spettacoli di prossima rappresentazione ripresi, come di consuetudine, durante le prove: Processo a Gesù di Diego Fabbri e Servo di scena di Ronald Harwood.
Il ritratto di Geppy Gleijeses che viene fuori è quello di un uomo di teatro totale, pratico e senza retorica. Lo definisce così Masolino D’Amico, intervenuto sul palco alla presentazione del volume insieme ai curatori, alla regista Liliana Cavani e alla giornalista Emilia Costantini. Un impresario e capocomico generoso e disponibile, coraggioso e sfrontato nel proporre testi e autori di alto livello. Tra le gioie più grandi che la vita gli ha regalato, Geppy Gleijeses ricorda quella di aver conosciuto Eduardo De Filippo. Da lui ha imparato molto: l’onestà, la verità, la coerenza (specialmente con i compagni di scena). E ancora il rispetto dei ruoli e la passione per un mestiere condotto come un vero artigiano. Mi sia permesso di paragonare il suo lavoro a quello dei presepisti napoletani, che con dedizione e cura realizzano scene meravigliose. Ma anche il rispetto per il pubblico, perché il teatro è il ponte attraverso il quale si viene condotti dagli attori in un sogno, la cui bravura sta nel mostrare il mistero senza però svelarlo del tutto. Un gesto miracoloso e terapeutico. Nel suo intervento Liliana Cavani, che ha conosciuto la regia teatrale proprio grazie all’invito di Geppy Gleijeses a dirigere Filumena Marturano (2016) e Il piacere dell’onestà (2017), sottolinea il potere dell’emozione che genera il teatro, più forte a volte che al cinema. Il rapporto con il pubblico mette a nudo: funziona o non funziona.
La serata è stata un’occasione anche per riaprire le porte del Quirino, chiuso come i due terzi dei teatri privati italiani a causa della pandemia. Ma presto ripartirà il calendario estivo con Lo spettacolo in galleria (serata inaugurale il prossimo 5 giugno). In cartellone una ricca proposta di eventi culturali e incontri il cui tema centrale sarà la parità di genere e la lotta alla violenza.
data di pubblicazione:04/06/2021
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