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IL LIBRO DELLA GIUNGLA regia di Jon Favreau, 2016

Di : T. Pica

12 Mag 2016 | Accredito Cinema, cinema

Chi non ha sognato, almeno una volta nella sua vita, di vivere libero come il piccolo Mowgli de Il Libro della Giungla? Dopo generazioni cresciute ascoltando e fantasticando sulle storie dell’opera letteraria di Rudyard Kipling, poi divenute per la memoria visiva di tutti quelle narrate dal cartone di Walt Disney, finalmente le avventure di Mowgli sono approdate al lungometraggio. Il Libro della Giungla di Jon Favreau colpisce per la straordinaria bellezza delle immagini, dei paesaggi, della natura e della sua forza emozionante o distruttiva quasi in simbiosi con i sentimenti che pervadono gli abitanti delle giungla. La storia del piccolo cucciolo d’uomo, ben interpretato dal giovanissimo Neel Sethi, adottato dalla Lupa Raksha – nome che in sanscrito vuol dire “protezione” – e cresciuto nel branco dei lupi come uno dei loro cuccioli, non diverge molto dal racconto del cartoon, fatta eccezione per alcuni particolari tra cui la morte del lupo Akela presente solo nel film. Durante la lunga siccità che ha messo in ginocchio tutti gli animali della giungla, la spietata tigre Shere Khan – doppiata nella versione italiana dall’impeccabile Alessandro Rossi –, accecata dal desiderio di vendetta, dichiara guerra a Mowgli, colpevole solo di essere il figlio dell’uomo che anni addietro gli cagionò la perdita di un occhio, e dichiara aperta la sua caccia non appena la tregua della “pietra della pace” cesserà con il ritorno delle piogge. Ha così inizio il viaggio di Mowgli verso il villaggio degli uomini dove Bagheera – Ben Kingsley nella versione originale, mentre nell’adattamento italiano incanta con la voce di Toni Servillo -, la pantera nera che lo aveva ritrovato abbandonato ancora in fasce nella giungla e lo aveva salvato affidandolo al branco dei lupi, ha deciso di riportarlo per proteggerlo dalla “persecuzione” di Shere Khan. In questo viaggio Mowgli crescerà ma non diventerà un uomo che cade nella “tentazione” del fiore rosso, la temuta arma del fuoco che spesso per colpa degli uomini devasta la natura della giungla mietendo vittime. Infatti, non entrerà nel villaggio dei suoi simili e dopo essere scampato alle grinfie del serpente Ka (Scarlett Johansson e Giovanna Mezzogiorno) e al rapimento del gigante orango King Louie (con la voce Cristopher Walken e, nella versione italiana, di Giancarlo Magalli), il cucciolo d’uomo fronteggerà coraggiosamente la tigre Shere Khan per l’ultima resa dei conti senza agire con le “armi” dell’uomo bensì con la destrezza e il coraggio proprio di un lupo.

Il film è uno spassoso alternarsi di messaggi positivi, momenti ironici e ludici con momenti toccanti, il tutto ben miscelato con picchi di adrenalina e suspense che lo rendono godurioso e accattivante anche per quegli adulti che quasi avevano dimenticato quanto fosse bello passeggiare per la giungla a piedi nudi canticchiando ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile e i tuoi malanni puoi dimenticar… insieme all’orso Ballo impiastricciato di miele.

data di pubblicazione:12/05/2016


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