Il Capitano dei Carabinieri Bellodi (Franco Nero), in servizio in un paesino dell’entroterra siciliano, si trova ad indagare sul delitto dell’impresario edile Salvatore Colasberna, ucciso dalla mafia. La stessa mattina dell’omicidio si perdono le tracce di un certo Nocolosi, la cui moglie Rosa (Claudia Cardinale), messa alla strette, confessa che il marito quel giorno aveva incontrato sul luogo dell’omicidio un certo Zecchinetta, pregiudicato in diverse questioni mafiose. Intanto il boss del paese Don Mariano Arena (Lee J. Cobb) cerca di depistare le indagini facendo credere che Nicolosi avrebbe ucciso Colasberna, ritenendolo amante della moglie, quindi per puro delitto passionale. Il Capitano, grazie anche all’aiuto di un confidente della polizia (Parrinieddu), non si convince di questa versione dei fatti e continua deciso nelle indagini anche se, risultando oramai chiaro a tutti la dinamica del delitto, non riuscirà ad ottenere la condanna del vero colpevole. Tutto quindi verrà insabbiato: lo scomodo Capitano Bellodi trasferito in altra sede; Don Mariano verrà allontanato temporaneamente, ma praticamente libero; ed il nuovo Capitano, con un atteggiamento più conciliante, verrà apostrofato come “quaquaraquà” dagli stessi mafiosi locali, vale a dire come un uomo privo di qualsiasi valore morale e senza l’onore di un vero uomo.
Tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, in questo film il regista evidenzia in maniera particolare l’atmosfera di omertà esistente in Sicilia e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti: politico, giudiziario, ecclesiastico. Ottima la sceneggiatura di Ugo Pirro e dello stesso Damiani. Bravi gli attori, a partire dai comprimari Tano Cimarosa (Zecchinetta) e Serge Reggiani (Parrinieddu), convincente Franco Nero (premiato col David), in una delle sue interpretazioni migliori, nel dare al Capitano Bellodi il volto pulito del funzionario dello Stato che ancora crede nei valori della Giustizia. Bravissima Claudia Cardinale (anch’essa premiata) con quell’atteggiamento torvo e sensuale che contraddistingue il suo personaggio.
Il film ci suggerisce questa ricetta dal sapore tutto siculo: sformato di broccoli al gratin.
INGREDIENTI: 1 kg di broccolo, possibilmente romanesco – 300 grammi di salsiccia – 100 grammi di parmigiano grattugiato – 100 grammi di provola dolce – 100 grammi provola affumicata – ingredienti per la besciamella: latte, burro, noce moscata, farina, sale e pepe q.b..
PROCEDIMENTO: Lessare il broccolo in acqua salata e lasciare raffreddare, quindi tagliarlo a pezzetti. Fare cuocere la salsiccia sfumandola con un poco di vino, togliere quindi il budello e sgranarla. Preparare una besciamella piuttosto densa e mescolarla ai broccoli e salsiccia; aggiungere il parmigiano e un poco di pepe. Preparare una teglia, imburrandola, e versare il preparato con i broccoli mettendo al suo interno anche la provola, sia dolce che affumicata, tagliata a cubetti.
Prima di infornare, cospargere la superficie con una spolverata di pan grattato, un poco di pepe e dei fiocchetti di burro. Fare cuocere in forno a 180 gradi per venti minuti e poi almeno altri dieci, solo con il grill. Servire lo sformato tiepido.
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