IL GGG – IL GRANDE GIGANTE GENTILE di Steven Spielberg, 2016

Nel paese dei giganti San-guinario, Inghiotti-ciccia viva, Scrocchia-ossa, Ciuccia-budella, Vomitoso, Spella-fanciulle, Strizza-teste, Trita-bimbo, Scotta-dito, ce n’è uno meno gigante di loro. Ha grandi orecchie come due parabole pronte a captare ogni desiderio degli urbani, si ciba solo di vegetali e non di bambini come gli altri, e per la sua “piccola” statura è deriso e sbeffeggiato. Il suo lavoro consiste nel catturare i sogni immergendosi nelle acque del mondo dei sogni, chiuderli dentro dei barattoli per poi insufflarli con la sua particolare tromba nella mente degli urbani durante la notte, senza essere visto, allo scopo di renderli felici. Una notte, con la sua borsa piena di sogni mentre scavalca con pochi grandi passi i palazzi londinesi viene visto dalla piccola Sophie che, ancora sveglia, aspetta l’ora delle streghe affacciata al balcone dell’orfanotrofio dove vive insieme ad altri bambini. Il gigante la afferra e la porta via con sé.

Sophie è sola al mondo, ma tanto curiosa del mondo: nella mano del gigante in pochi minuti sorvolerà Londra e si ritroverà nella sua caverna, come in un altro emisfero dove vivono esseri molto diversi dagli umani come lei. Lo spavento iniziale lascerà immediatamente il posto alla curiosità: quel gigante dolce e gentile, che lei chiamerà GGG, non potrà che farle scoprire cose fantastiche. La loro complicità troverà però filo da torcere nella forza distruttrice degli altri giganti, grandi come montagne, sanguinari e cattivi, sempre in cerca di urbani da mangiare. Come sbarazzarsi di loro, per evitare che con goffi e violenti movimenti possano distruggere tutti quei sogni che GGG custodisce tanto gelosamente nella sua caverna?

E così il settantenne Steven Spielberg ci insegna a sognare! Il suo gigante, ghiotto di cetrionzoli e sciroppio, ci svela il segreto dell’ascolto, attraverso il quale si può sconfiggere i cattivi e guarire tutti i mali del mondo. Ha gli occhi buoni come l’indimenticato E.T. e parla una lingua strana che diventa subito familiare.

Adattamento dell’omonimo romanzo per l’infanzia scritto dal britannico Roald Dahl, autore de La fabbrica di cioccolato portato con successo sul grande schermo da Tim Burton grazie al suo attore feticcio Johnny Depp nella parte di Willy Wonka, Il Grande Gigante Gentile è una favola adatta ai bambini che diverte tanto anche i grandi. Si parla di sofferenza, di difficoltà, addirittura di bullismo quando GGG viene deriso dagli altri giganti, ma Spielberg fedele al testo indica anche la strada per il riscatto e la speranza. Saper ascoltare, sforzarsi di capire lingue ed usanze diverse è il messaggio del film; ma soprattutto la gentilezza, quella con la G maiuscola, sentimento che accomuna Sophie e GGG, due esseri diametralmente opposti: essa fa scattare tra loro un’immediata empatica complicità atta a superare ogni tipo di barriera, anche le più impensabili. Il finale poi, che vede i due protagonisti al cospetto della Regina nelle stanze di Buckingham Palace, è quanto di più ironico si possa immaginare. Film molto divertente da vedere con gioia, possibilmente su un maxi schermo e con un bel bidone di popcorn!

data di pubblicazione:13/01/2017


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2 Commenti

  1. GGG sfiora appena il problema del bullismo, non è risolutivo, sfiora anche molti dei sentimenti umani che il bambino che c’è in noi, a malapena ricorda. È una palese pubblicità al Regno Unito . Ed il gigante GGG, ha una straordinaria somiglianza con il cantante dei Depeche Mode, e ma perché un gigante gentile dovrebbe avere il naso aquilino ? Non sensibilizza sulla totale indifferenza e settorizza il lieto fine.

  2. Profonda analisi dei messaggi da cogliere vedendo questa “favola”. Recensione impeccabile e puntuale ,che ti prende per mano e ti aiuta ad andare oltre l’apparente semplicità del film.

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