Per singolare coincidenza, quasi a volersi scusare con i cultori di Simenon della “colpa” di aver recentemente dato alle stampe una raccolta di raccontini: Il capanno di Flipke che più che appunti di un grande scrittore sono da considerarsi invece solo veri e propri Scarti d’Autore o Avanzi di Cassetto, la casa editrice Adelphi si riscatta pubblicando ora un bel libro del nostro scrittore belga. Un libro già apparso in Italia nel 1964 nella celebre collana della Medusa. Questa volta si tratta di un vero Roman Dur o Roman Roman come amava definirli l’Autore stesso. Un vero romanzo scritto nel 1939, appartenente quindi, per periodo ed ispirazione, proprio alla stagione più creativa dello scrittore, quella che ha dato i migliori frutti letterari Il periodo in cui Simenon definisce magistralmente, libro dopo libro, il suo universo. Un mondo in cui ogni lettore poteva e può ancora identificarsi in una galleria di personaggi autentici, senza tempo e quindi universali. Poco importa che siano francesi, cittadini, paesani o come questa volta, piccoli professionisti di provincia, su tutti grava, ieri come oggi, il Destino da cui non si può sfuggire!
Bergelon è un piccolo medico di quartiere in una cittadina di provincia. Coglie al volo l’allettante offerta di un suo collega più fortunato di intascare l’intero onorario previsto per la degenza del primo paziente che farà ricoverare nella clinica di lusso gestita dal collega e poi di dividersi metà e metà gli introiti dei successivi. Il mediocre Bergelon fa ricoverare una sua paziente prossima al parto. Purtroppo per colpa del collega che era ubriaco durante l’intervento, sia la puerpera che il neonato muoiono. Il giovane vedovo, venuto a conoscenza della realtà dei fatti, decide di vendicarsi su Bergelon per il cattivo consiglio. Il “dottorino” si sente responsabile e… fugge. Fugge senza una vera meta, fino ad Anversa… fugge dal rimorso della morte che ha causato… fugge dal marito assetato di vendetta… fugge soprattutto da una vita, la sua, segnata dalla mediocrità e dal fallimento professionale… fugge dalla sua famiglia… fugge per provare a cambiare vita, per sfuggire al Destino, o… almeno provarci! Ma … il “dottorino” apprenderà che nulla si può fare e che arriva sempre il momento in cui si devono pagare le proprie colpe! Apprenderà altresì che alcune punizioni sono ben peggiori della morte!!
Più che un noir Il Dottor Bergelon è un dramma psicologico, un racconto diretto ed oggettivo, scritto in modo magistrale con la solita bella prosa scorrevole, asciutta ed essenziale. Al centro di tutto è la provincia francese, eguale però a tutte le province quale che sia la loro latitudine o l’epoca. Un mondo fatto di aspirazioni frustrate e di mediocrità, un mondo sempre sospeso fra il sogno ed il bisogno di un cambiamento con le connesse illusioni e poi le amare rassegnazioni. Simenon ne riproduce i contesti esistenziali, le persone, i loro pensieri e le atmosfere con tocchi realistici e naturalistici. Da profondo conoscitore della natura umana, al di là dei fatti narrati, i suoi veri protagonisti sono gli animi e le coscienze dei vari personaggi. Coscienze che Simenon svela progressivamente con la sola forza della sua capacità analitica. Il romanzo delinea infatti una duplice analisi psicologica: da una parte quella di Bergelon sconvolto dalla presa d’atto della propria meschina esistenza e dello squallore di tutto il suo ambiente, dall’altra quella del giovane vedovo cui il dramma subìto innesca la constatazione del proprio fallimento esistenziale. Due crisi umane frutto della propria superficialità e fragile essenza.
Il Dottor Bergelon è un romanzo che risponde in pieno alla giusta fama che merita Simenon! Molto più di un giallo o di un noir! E’ una vera opera narrativa, un romanzo che si divora fino alla fine pur con una crescente sensazione di turbamento e di inquietudine, proprio come Simenon voleva che dovesse essere leggendo della Realtà.
data di pubblicazione:30/03/2022
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