Blanco (Javier Bardem), è il titolare dell’omonima azienda spagnola di bilance industriali. Leader nel settore, la Basculas Blanco è famosa in tutto il paese per l’alta qualità dei suoi prodotti, ma anche per la magnanimità e la professionalità del suo proprietario che, orgoglioso dei risultati di produttività raggiunti, ha dedicato un’intera parete del salone di casa ai riconoscimenti accumulati negli anni in modo che tutti i suoi ospiti possano vederli.
L’unica targa mancante è il premio di Eccellenza Imprenditoriale e Blanco, pur di aggiudicarselo, stimola ripetutamente i dipendenti a seguire il suo esempio, professandosi il principale rappresentante di un lavoro duro improntato sui principi di “equilibrio e fedeltà”. L’uomo è disposto a tutto pur di accedere al prestigioso attestato, adattandosi a risolvere qualsiasi tipo di problema dei propri dipendenti affinché rimangano sempre concentrati sui propri ruoli senza distrazioni.
Scelto per rappresentare la Spagna agli Oscar 2022, il film si avvale della presenza costante e centrata di Javier Bardem nella veste insolita di questo capo goffamente onnipresente, quasi tentacolare, ruolo molto lontano dalla precedente filmografia di questo splendido interprete. Abile manipolatore delle vite degli altri, Blanco tenta in ogni modo di controllare e manovrare quelle dei propri dipendenti senza alcuna remora ma solo per il proprio tornaconto; ma inevitabilmente qualcosa andrà per storto e, alla vigilia dell’ispezione da parte della commissione per aggiudicarsi l’ultimo agognato premio, Blanco dovrà far fronte ad una seria di piccoli e grandi disastri se vorrà raggiungere l’obiettivo.
Il film, dotato di qualche guizzo tragi-comico, nonostante sia stato preceduto da lusinghieri giudizi oltre che da un notevole battage pubblicitario sui nostri canali nazionali, non mantiene le promesse risultando nel complesso inappagante. Forse perché Fernando León de Aranoa, regista di Perfect Day e Escobar, con Il capo perfetto si è concentrato (a cominciare dal titolo ed avvalendosi di un autentico mostro sacro come Bardem) nel disegnare prevalentemente un personaggio macchinatore, privo di moralità, che riesce a superare qualsiasi limite etico pur di soddisfare i propri interessi, accecato solamente dalla logica del profitto.
La commedia, a tratti pungente e con qualche spunto di metafora come la bilancia posizionata all’ingresso della fabbrica che non è mai in equilibrio e solo Blanco troverà lo stratagemma giusto per allineare i piatti, è tuttavia “sbilanciata” (tanto per restare in tema) perché costruita esclusivamente intorno al suo protagonista senza una vera e propria storia lasciando nello spettatore, assieme ad una manciata di intermittente noia, il dubbio che forse si poteva fare di più.
data di pubblicazione:23/12/2021
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Commedia noir con un Javier Bardem protagonista assoluto e centrato dell’intero film. Si rivela di una bravura assoluta nell’interpretazione di questo capo carismatico, affascinante e abile manipolatore della vita altrui….. sempre in bilico fra dramma e comicità.
Dispiace non condividere il giudizio finale. Restando nella opinabile sfera delle diverse sensibilità ho trovato la pellicola spagnola di tutto rilievo e a mio giudizio ( ancora non ho visto film iraniani o coreani in lizza ) decisamente meritevole di concorrere agli Oscar per il miglior film straniero. Ad esempio , rispetto al sentimentalismo, alla retorica e alla bella “Napule” del nostro Sorrentino, Il Capo Perfetto ha certamente più appeal: è una commedia, anche amara e grottesca su un certo capitalismo. ha momenti decisamente divertenti, può essere fruito in tutto il mondo per via delle tematiche, si avvale di una interpretazione straordinaria di Bardem, lui sì, attore capace di calarsi in ruoli sempre differenti.