Giallo drammatico, biopic: giallo che manca gli obiettivi, forse per colpa delle vicissitudini produttive. Snaturato l’antico progetto, assemblato con dovizia di mezzi un imponente cast di grandi attori, vistosamente fuori parte, molto dei quali inquadrabili in un cameo. Comprensibile la dissociazione della famiglia. Verità a parte la restituzione estetica dei personaggi appare forzata e quasi caricaturale.
Un cast senza confini per un piccolo risultato. Curiosamente l’anteprima offre il prodotto internazionale con i sottotitoli italiani. E la globalizzazione dello scandalo sottrae la specificità italiana di uno scandalo interamente vissuto nell’ex Belpaese senza che compaia un solo attore nazionale. Dunque climax hollywoodiano e firma di Scott non all’altezza della sua fama. Troppe scene scontate ed un‘Italia quasi da barzelletta. Lady Gaga sculetta come nessun altra donna nella realtà di tutti i giorni e gli operai galletti la fischiano con grande spregio del politicamente corretto. Se la verità è solo folclore l’obiettivo è mancato. Per non dire della strana caratterizzazione musicale quasi asincrona e provocatoria rispetto all’andamento delle scene. I personaggi sono tagliati con l’accetta assecondando una sceneggiatura un po’ pedestre. E il giallo è relativo perché le carte sono scoperte sin dall’inizio. L’ingenuo Maurizio Gucci viene abbindolato da un’arrampicatrice sociale e facile sua preda. Si sa per chi tifare sin dai primi minuti. Un prodotto che può avere successo sul mercato mondiale ma difficilmente convincerà i critici italiani per la mancanza di spessore e di verosimiglianza. Roma, Firenze e Milano appaiono come fondali da cartolina e lo stile Gucci mai profondamente evocato. Sarà un caso l’inserimento nel cast di Salma Hayek che è l’attuale moglie del capo di Gucci Francois Henri Pinault? Un particolare che evoca scelte compromissorie, come quella di rinunciare in itinere all’apporto di Robert De Niro e Margot Robbie. Tra i produttori c’è Giannina Scott, moglie d’arte, più nota da noi come Giannina Facio.
data di pubblicazione:15/12/2021
Scopri con un click il nostro voto:
Trovo la recensione troppo severa. Ho di recente assistito ad una intervista della Reggiani (condannata nel nostro paese come mandante dell’omicidio del marito e dunque trovo corretto che sin dall’inizio del film il regista distingua “i buoni dai cattivi”): la realtà supera di gran lunga la finzione, sotto ogni punto di vista. Credo che al di là dell’enorme budget investito nel film e della schiera di nomi altisonanti come interpreti, il regista abbia saputo tratteggiare quegli anni, in cui il lusso era tutto e sovente non accompagnava la bellezza o la classe. Descrivere la storia di una dinastia, con le sue lotte intestine e gli inevitabili interessi economici, non è sempre una cosa scontata da fare. Lady Gaga è molto brava e Maurizio Gucci così come lo ha tratteggiato R.S.non mi è sembrato così ingenuo, ma solo un uomo “capriccioso” di un livello sociale troppo distante dalla donna che ha voluto a tutti i costi sposare.
E però le location erano belle e curate …
la recensione dice tutto e invita a destinare la cifra del cinema ad altri piccoli passatempi , un buon libro o una pizza.