HORIZON AN AMERICAN SAGA – CAPITOLO I di Kevin Costner, 2024

Il passato della Frontiera Americana, a partire dal 1856. Tante storie intrecciate: coloni alla ricerca della Terra Promessa, nativi- nella specie- Apaches, in difesa dei territori dei loro padri, fuorilegge, cacciatori di scalpi, giacche azzurre, donne di poca virtù ed eroine indomite. Il tutto a comporre la prima parte di un affresco sull”innocenza e la violenza di terre ostili negli anni che precedono la Guerra Civile.

Terreno da sempre battuto con esiti altalenanti da attori e registi USA, il Western torna alle sue migliori origini in una eclatante produzione, grazie a Kevin Costner. L’attore e regista, già vincitore di sette premi Oscar col suo Balla coi Lupi, ha un’evidente predilezione e direi autentica passione per il genere. Lo testimoniano precedenti riusciti episodi del suo percorso artistico, su tutti, il suo già citato blockbuster del 1990, ma, seppure meno fortunati al botteghino, gli ottimi Wyatt Earp del 1994 e Open Range del 2003. Con Horizon però, Kostner si è giocato tanto (pare abbia ipotecato anche il suo ranch) per un progetto ambizioso e coraggioso. I risultati economici, ovviamente, prescindono da un discorso critico e, francamente, non ci riguardano. Da spettatori non possiamo che apprezzare lo straordinario spettacolo che ci viene offerto in 3 ore, emozionanti e mai noiose E siamo solo alla prima parte di una trilogia! Nel film c’è l’America delle origini, c’è il racconto del Sogno Americano che troppe volte si trasforma in incubo, c’è “la c.d. questione dei nativi”, affrontato in termini asettici, quindi senza retorica pro o contro. Torna, soprattutto, l’iconica tradizione dei grandi vecchi western del passato. Primo riferimento, anche per la costruzione del plot è certamente, La Conquista del West, anch’esso composto da più episodi che trovavano poi un loro denominatore comune. Ma anche altri grandi cult del passato sono affettuosamente citati: L’uomo che uccise Liberty Valance, Sentieri Selvaggi (vedi alcune inquadrature da interno verso l’esterno che richiamano il capolavoro fordiano), e ancora Il Grande Sentiero, o Gli Inesorabili (ricordato nella drammatica scena iniziale con il tetto della casa incendiato e gli Apaches pronti a irrompere).

Naturalmente la nuova regia di Costner non è solo una rilettura nostalgica dei film e dei registi che ha amato. La straordinaria produzione ha infatti permesso estetismi e locations di tutto rispetto: una fedeltà nei dettagli, quasi maniacale e una sceneggiature ricca e variegata che troverà naturale sviluppo nei successivi episodi, il secondo dei quali previsto per il prossimo 15 agosto. Bisogna dunque lasciarsi immergere in questo effluvio di straordinarie immagini, farsi catturare dalle storie (troppe dice qualcuno?), dal formidabile cast di attori messo a disposizione dalla produzione (Coster, Howard Kaplan e molti altri coraggiosi investitori). Tra i protagonisti, Costner nel ruolo di Hayes Ellison, un lupo solitario che si trova coinvolto in vicende rischiose, Sienna Miller, splendida madre di due figli tra dolori e amori, l’asciutto Sam Worthington, nel ruolo del tenentino progressista, Abbey Lee-Marigold, ragazza disinvolta dal cuore gentile, Luke Wilson nel ruolo del rude capo carovana. Impossibile citarli tutti. Plausi particolari, di certo, vanno al direttore della fotografia J.Michael Muro, allo scenografo R.Hill, e, dulcis in fundo, a John Debney, già premio Oscar, autore delle musiche classiche e possenti. La sceneggiatura se la dividono l’eclettico Cosner e Jon Baird. A loro va l’innegabile merito della gestione di una storia troppo grande per essere raccontata in un solo film, nonché di aver saputo costruire con rigore “ storico” un nuovo evento da immettere nel solco del Grande Cinema. Qualcuno ha osservato che, forse un tale intrico di storie poteva meglio trovare il suo naturale sfogo nelle serie TV, dove i tempi sono forzatamente più rilassati, ma, consiglio da cinefilo, credetemi, il grande schermo continua a mantenere il suo fascino e per un’impresa del genere ne rappresenta il medium più congruo e affascinante.

data di pubblicazione:05/07/2024


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