New England. La storia di un luogo dalla Preistoria ai giorni nostri, raccontata attraverso le vite e gli avvenimenti delle persone e delle famiglie che vi sono vissute…
Zemeckis ha già il suo nome fra i grandi del Cinema Americano. Dagli Anni ’80 al 2000 ha inanellato una lunga serie di successi di critica e di pubblico. Ha giocato abilmente con i paradossi temporali, le innovazioni tecnologiche e gli effetti speciali. Poi per lui è iniziata una fase sempre meno convincente.
Con HERE affronta oggi un progetto che sulla carta è molto interessante e degno del suo talento: adattare cinematograficamente un graphic novel, con un concept narrativo davvero originale. Osservare sempre dallo stesso ed unico punto di vista un piccolo spazio e tutto quello che vi avviene nel Tempo. Per realizzarlo ha ricostituito dopo 30 anni la squadra di Forrest Gump: Tom Hanks e Robin Wright, lo sceneggiatore, il direttore della fotografia e l’autore della colonna sonora. Però – diciamolo subito – l’idea è rimasta solo un intrigante obiettivo. La cinepresa resta sempre nello stesso angolo, con la stessa prospettiva visuale e riprende il riquadro di terra nei millenni. Prima selvaggia e incontaminata, poi habitat dei Nativi Americani, poi proprietà della famiglia Franklin, infine stanza di una casa posseduta da diverse famiglie, ognuna con la sua storia dal ‘900 a oggi. Una stanza da cui non usciremo più se non nel finale, dopo 1h 40’.
L’intenzione era mostrare le vite che scorrono in quell’angolo di mondo ma il risultato è solo parzialmente positivo. Più che un film HERE sembra quasi una “installazione” con il Sogno Americano in filigrana. Lo spettatore resta passivo testimone dei frammenti di vita che si succedono e si intersecano con un continuo avanti e indietro nel Tempo. La tecnica cinematografica è sicuramente apprezzabile, l’uso della IA per ringiovanire o invecchiare gli attori è riuscito. Ben altre sono però le carenze! Il film sembra un puzzle, molte scene sono troppo brevi e non ben collegate fra loro, quasi degli sketches. La struttura generale è molto contorta e genera confusione ed effetti claustrofobici, le situazioni drammatiche non sono sempre coinvolgenti. I personaggi sono troppi e poco sviluppati, lo spettatore non ha modo di investire emotivamente su di loro e quindi non generano interesse né empatia. Le interpretazioni attoriali, infine, per effetto del de-aging e del piano lungo, sono quasi smaterializzate e non sempre si riesce a coglierle e ad apprezzarle. La coppia Hanks/Wright, pur confermando la buona chimica, non riesce infatti a dare il dovuto spessore ai ruoli.
HERE è in sostanza un ambizioso film che resta sperimentale, un’esperienza interessante ma un’occasione non del tutto sfruttata.
data di pubblicazione:13/01/2025
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