Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, Antonio (Antonio Albanese), attore appassionato ma spesso disoccupato, accetta un lavoro offertogli da un vecchio amico e collega, come insegnante di un laboratorio teatrale all’interno di un istituto penitenziario. All’inizio titubante, scopre del talento nell’improbabile compagnia di detenuti e questo riaccende in lui la passione e la voglia di fare teatro.
Tratta da un film francese di successo, Un anno con Godot (2020) di Emmanuel Courcol, la storia di Grazie ragazzi è ispirata ad un fatto realmente accaduto nel 1985 in Svezia, quando l’attore e regista svedese Jan Jönson decise di mettere in scena Aspettando Godot di Samuel Beckett con i detenuti del carcere di massima sicurezza di Kumla.
Riccardo Milani torna in sala con una commedia dai toni dolci e amorevoli, servendosi del suo affezionato e poliedrico Antonio Albanese, in un ruolo più emozionante e profondo che mai. La storia mette in evidenza il valore del teatro come luogo di libertà e di salvezza, soprattutto se fatto in un contesto sociale complicato come può essere il carcere. Il teatro è qui salvifico e nel film ci viene consegnato nel suo significato più vero ed essenziale, con la scelta azzeccatissima di paragonare l’attesa di Estragone e Vladimiro nella celeberrima opera di Beckett con quella dei detenuti del carcere di Velletri, nelle celle sempre in attesa dell’ora d’aria, delle visite dei parenti o amici, dei pasti o del momento in cui riassaporeranno ancora la libertà.
Il cast e la sceneggiatura (anche se non proprio originale) regalano al pubblico un’opera meritevole e schietta, sicura sul messaggio che vuole trasmettere.
Il testo e la canzone Liberi di volare, di Vasco Rossi, è un degno sottofondo finale che rende, in conclusione, Grazie ragazzi una bella parabola sulla vita, sul teatro e sulle sue verità.
Menzione speciale, come sempre, per Antonio Albanese, cui viene cucito addosso il ruolo dell’attore disoccupato con ancora qualcosa da comunicare; si ride, ci si commuove, ci si fa mille domande, per un’opera che, grazie al passaparola, riporterà al cinema il pubblico che merita.
data di pubblicazione:18/01/2023
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