(Casa del Cinema di Roma, Festival del cinema rumeno)
Un impietosa fotografia della corruzione in una povera provincia rumena, specchio di una condizione universale nel rapporto tra ricattatore e ricattato. Un giallo che prepara una svolta violenta aprendo le porte a un inaspettato finale western..
Un poliziotto in crisi sembra dominato dalle circostanze della vita. Lasciato dalla moglie, senza figli, assoggettato a una routine in cui il suo sindaco sembra indirizzare tutti i più riposti pensieri. Il suo unico sogno di riscatto parte dal possesso di un frutteto, unico scopo della sua residua motivazione esistenziale. Non lo scuote anche l’ingenuo impulso di giustizia del suo giovane sottoposto che di fronte a un omicidio muove un’inchiesta seria che lui, il protagonista, cerca progressivamente di spegnere senza troppo clamore. Ma dietro l’uccisione, che è un vero e proprio regolamento di conti, c’è la corruzione, un contrabbando importante, i fili retti dal primo cittadino della cittadina in cui vive. Il poliziotto subisce, incassa, si vede regalato il frutteto in cambio del silenzio. Ma alla fine poi, come ne Il borghese piccolo piccolo, esplode e, in una rivalsa violenta che non avrà testimoni, manda a carte e quarantotto la ragnatela che gli è stata cucita intorno. Un film crudo, violento, indelicato che scuote le coscienze e che riflette un pezzo di vita in Romania ma anche nel mondo, nel finto torpore della provincia. Postelnicu è stato l’autentco protagonista della rassegna rumena comparendo in due pellicole, passando dai moti anti-Ceasescu di Sibiu a questo funzionale ritratto di un uomo di Stato travolto dalla propria apatia. Si è proposto in conferenza stampa spiegando che la storia voleva funzionare senza troppi intenti moralistici. L’ironia del titolo del film svela già tanto.
data di pubblicazione:08/07/2024
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