FURORE di John Steinbeck, adattamento di Emanuele Trevi, con Massimo Popolizio, musiche eseguita dal vivo di Giovanni Lo Cascio

22 Nov 2019 | Accredito Teatro

(Teatro India – Roma, 19 novembre /1 dicembre 2019)

Non un semplice reading, una struttura composta di 80’ con foto, creazioni video, le stesse impennate acustiche conditi da virtuosismi dell’attore in scena..

Inaspettato recupero di Steinbeck, cantore prima giornalistico poi letterario, di una crude temperie della società americana. Migranti ante litteram in cerca di una difficile terra promessa, la California. Pane amaro con una metafora di estrema attualità rispetto alla realtà di oggi. Popolizio definisce “un’operina” il lavoro composito realizzato in appena 15 giorni per volere del Teatro di Roma con una risposta di pubblico esuberante legata al carisma dell’interprete. Le onde della sua voce raccontano in una dozzina di capitoli la sala dei poveri, esemplificata in 685 pagine e recente ri-traduzione dall’autore americano, oggi recuperato sulle scene anche con la fluviale edizione de La valle dell’eden (otto ore di durata) per la regia di Antonio Latella. Non ci si annoia nella scansione dei capitoli anche per la suggestione delle foto (poi ammirabili in una mostra fotografica nel foyer) e per le percussioni del musicista di scena che asseconda il testo con una partitura predefinita ma non priva di qualche guizzo di improvvisazione originale. Il finale è lirico e l’uscita del one man show contrassegnata dalla riproduzione di un famoso brano di Bruce Springsteen pienamente dentro la vicenda. Così Steinbeck esce dal cono d’ombra in cui l’aveva relegato la sua presunta ingenuità e il ben diverso impatto di un Faulkner. Il suo presente storico (sembra raccontare i fatti in presa diretta) riacquista mordente tattile. Intravediamo la polvere e le spighe di mais, i trattori che sostituiscono il lavoro umano. I robot del nostro futuro sono solo il perfezionamento di un mondo del lavoro con regole sempre più spietate e tayloriste. Malavoglia in salsa statunitense con focus sulla crisi agricola che stritolò negli anni ’30 del passato secolo un bel pezzo di società.

data di pubblicazione:22/11/2019


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