Un mondo post apocalittico tornato allo stato primordiale. La giovane Furiosa (Alyla Browne da bambina, Anya Taylor-Joy da adulta) viene catturata da una banda di motociclisti guidati dal terribile ed egocentrico Dementus (Chris Hemsworth). Imparerà a sopravvivere in un mondo violento. Le prove forgeranno il suo carattere. Divenuta una guerriera cercherà di ritrovare la via di casa. Ha un’unica ossessione la vendetta …
Furiosa è stato presentato Fuori Concorso a Cannes ’24. Ritorna il mondo di Mad Max. Dall’inizio della trilogia con Mel Gibson sono passati ben 45 anni. Era il 1979. Un’Era Cinematografica fa! Siamo oggi al quinto capitolo della Saga. Un Universo che Miller ha saputo costruire film dopo film. Ogni volta ha esplorato e migliorato vicende e personaggi accennati nei lavori precedenti. Storie indipendenti ma complementari e collegate fra loro, senza mai ripetersi e con stili diversi. Sempre con ottimi risultati e successo di pubblico. Il pubblico che ama questo genere. Quest’ultima opera è visualmente magistrale, uno spettacolo palpitante, coinvolgente ed adrenalinico. Un action movie, un racconto iniziatico e di vendetta. Di fatto Furiosa è, al tempo stesso, seguito, prequel e spin off del cult Mad Max: a Fury Road (2015). E’, nella vera sostanza, la riproposizione in chiave post moderna di tutti gli stilemi dei vecchi e classici Western: spazi immensi, un convoglio, l’attacco, l’inseguimento e la vendetta… Un revenge movie pieno di idee narrative in cui l’autore esplora le origini e la crescita dei protagonisti, spiega le loro motivazioni e definisce così le basi dell’epopea mitologica.
Il cineasta australiano con la virtuosità, l’energia e l’audacia di un giovane di soli ottanta anni, conferma di essere un regista eccezionale, un grande narratore di storie in immagini. Limita i dialoghi al minimo e gioca con la cinepresa. La messa in scena è magistrale e dinamica. Le scene si susseguono fluidissime grazie ad un montaggio e ad un ritmo incalzante. La cura visuale ed i virtuosismi formali, le sequenze degli inseguimenti e le lotte sono curate al dettaglio e da manuale. Forse c’è anche qualche elisse narrativa di troppo e qualche effetto digitale non perfetto, ma è cercare il difetto per mera perversione critica. Al centro della narrazione ci sono la piccola Browne che regge il confronto con i suoi colleghi adulti; la Taylor-Joy che prende l’onere di succedere a Charlize Theron senza averne l’iconica fisicità e poi Hemsworth quasi irriconoscibile ma apprezzabile nel suo complesso ruolo istrionico e grottesco.
Furiosa è dunque un film singolare e spettacolare dal ritmo talmente sostenuto che le sue due ore e mezza volano via in un lampo. Un film da vedere assolutamente sui grandi schermi. Pur lontano dalle vette raggiunte nel capitolo precedente del 2015 risponde però a ciò che desidera vedere chi ama il genere cinematografico. Resta da vedere quanti sono fra il pubblico di oggi quelli che amano ancora il genere e se Miller riuscirà ancora una volta a vincere la sua scommessa con il botteghino.
data di pubblicazione:05/06/2024
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